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Una italiana nella Top 100 delle donne leaders in Spagna: il Comites Madrid intervista Anna Conte

  • 31 mag 2021
  • Tempo di lettura: 4 min

MADRID - Anna Conte è nata nel nord Italia, vive a Siviglia ed è stata inserita nella classifica delle 100 donne leaders in Spagna. A capo di Mujeremprendedora, è impegnata per la leadership e la visibilità delle donne. Si definisce giornalista per vocazione e dal 2015 dirige la prima rivista europea per l’imprenditoria femminile con alta diffusione sia offline che online. È anche membro del Consiglio per l’uguaglianza della CEA. Da 10 anni è anche responsabile della redazione del Gruppo Informaria, impresa di informazione impegnata nel giornalismo al servizio della società, che edita due riviste cartacee e 12 media online. Ad intervistarla è stato il Comites di Madrid.
ITALIANE NEL MONDO - SPAGNA

MADRID - Anna Conte è nata nel nord Italia, vive a Siviglia ed è stata inserita nella classifica delle 100 donne leaders in Spagna. A capo di Mujeremprendedora, è impegnata per la leadership e la visibilità delle donne. Si definisce giornalista per vocazione e dal 2015 dirige la prima rivista europea per l’imprenditoria femminile con alta diffusione sia offline che online. È anche membro del Consiglio per l’uguaglianza della CEA. Da 10 anni è anche responsabile della redazione del Gruppo Informaria, impresa di informazione impegnata nel giornalismo al servizio della società, che edita due riviste cartacee e 12 media online. Ad intervistarla è stato il Comites di Madrid. D. Che effetto fa essere stata eletta fra le 100 donne leaders in Spagna? R. È stata una sorpresa assoluta! Sempre ho pensato che bisogna far bene il proprio lavoro, dando il meglio di sé, credendo in quello che si fa e rispondendo davanti alla propria coscienza delle scelte fatte. Mai avrei immaginato di trovarmi, io italiana, fra le candidate a “Top 100 Donne Leaders in Spagna”, una iniziativa arrivata alla nona edizione e che cerca innanzitutto di dare visibilità alla leadership femminile in diversi ambiti, dalla scienza alla cultura, al mondo imprenditoriale, alla politica, alla pubblica amministrazione, al terzo settore… E ancora meno avrei immaginato di risultare eletta fra queste 100 nella categoria “Media”, in cui mi sono trovata accanto a nomi e volti molto conosciuti della televisione, della comunicazione… Devo essere sincera: mi ha fatto molto piacere stare in quel ranking, è un grande onore e allo stesso tempo lo vivo come un impegno, una meta a cui fare riferimento. E devo dire che mi sono sentita orgogliosa, come italiana, di questo riconoscimento, nel senso di poter far onore, nel mio piccolo, al mio paese. Dall’altra parte, è successa una cosa simpatica: alcuni media andalusi (io vivo a Siviglia) titolavano: “6 andaluse nel ranking delle Top 100 Donne Leaders”; mi considerano andalusa (!), almeno di adozione, e anche questo “dettaglio” mi ha fatto piacere. D. Quali circostanze ti hanno portato a lavorare in Spagna? R. Riassumo brevemente la mia carriera: laureata in Scienze Sociali, mi considero giornalista per vocazione e mi appassiona particolarmente il “giornalismo costruttivo”, a cui cerco sempre di fare riferimento. Per 30 anni ho lavorato nel campo della comunicazione e nel reparto stampa di una compagnia artistica internazionale, e il dover viaggiare per il mondo mi ha permesso di conoscere molti paesi e culture. Nel 2010, per una di quelle casualità tipiche nei social, ho ripreso contatto con una persona che avevo conosciuto in Italia alla fine degli anni ’70 e con cui avevo lavorato per creare e organizzare eventi giovanili, avendo in comune la passione per la comunicazione e il giornalismo. Poi ci eravamo persi completamente di vista. Quell’estate del 2010 fu un’assoluta sorpresa veder apparire sullo schermo del computer una finestra con un saluto di Manuel Bellido! Manuel, spagnolo di Jerez, si era affermato come giornalista e a Siviglia aveva fondato nel 1996 un gruppo editoriale – Grupo Informaria – con due riviste cartacee e 13 fra media e blog online. Manuel mi propose di incorporarmi alla sua impresa affidandomi due compiti affascinanti e ardui: assumere la coordinazione delle redazioni consolidando la linea editoriale del Gruppo e assumere la direzione di Mujeremprendedora, la rivista dedicata alla donna imprenditrice che aveva fondato nel gennaio del 2000. E fu così che arrivai a Siviglia nell’ottobre del 2011. D. Una rivista dedicata alla donna imprenditrice: come si colloca nel panorama mediatico? R. Quando ne ho assunto la direzione, avevo tra le mani un progetto ben consolidato. Come ho detto, il primo numero era uscito nel gennaio del 2000 e l’idea fondante era stata dar voce e visibilità alle donne imprenditrici, impresarie, dirigenti… e allo stesso tempo offrire un’informazione utile su tutto ciò che riguarda la condizione femminile nel mondo del lavoro, attraverso interviste, profili, opinioni, reportages… Contemporaneamente alla rivista cartacea erano nati due portali web, uno più concentrato sull’attualità e l’altro come emeroteca digitale con la raccolta di tutti i numeri della rivista. Un’eredità impegnativa, come si può immaginare! Mi è sembrato importante focalizzarci ancora di più sull’imprenditorialità “al femminile” affinché la linea editoriale, così circoscritta, risultasse ancora più chiara e specifica, e comunque diversa da quella che in genere contraddistingue le riviste dedicate alla donna. Un altro aspetto che ho cercato, da subito, di trasmettere alla redazione è stata l’apertura alle esperienze di altri paesi sul tema, valorizzando il fatto che lo spagnolo è la lingua comune con molti paesi dell’America Latina. Elementi tutti che indubbiamente hanno contribuito ad ampliare il pubblico di Mujeremprendedora. Prova ne è il fatto che nel 2020, anno in cui abbiamo celebrato il ventesimo anniversario della rivista, ad esempio la televisione spagnola (TVE) mi ha chiamato per intervistarmi in un programma dedicato all’imprenditorialità, e il IMF Business School (una Istituzione Accademica con sede in Madrid) abbia chiesto la mia collaborazione per la stesura di un dossier “Radiografia della donna imprenditrice in Spagna” o che, in collaborazione con alcune pubbliche amministrazioni, abbiamo potuto realizzare Forum dedicati a “Donna e impresa” e “Donne nelle carriere STEM”. Sono solo alcuni esempi dell’influenza di Mujeremprendedora nel tessuto sociale, e la mia candidatura fra le Top 100 è stata in definitiva il riconoscimento a un lavoro d’équipe fatto con serietà e dedizione. Un punto d’arrivo, ma anche un punto di partenza; per me personalmente, significa un rinnovato impegno nel lavorare per la parità reale fra uomini e donne a tutti i livelli. Grazie Anna, tanti auguri e complimenti per questo bellissimo risultato”. (aise)

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