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TURISMO DELLE RADICI Orvieto, nel Pozzo di San Patrizio

Le origini di Orvieto risalgono alla civiltà etrusca. I primi insediamenti del IX secolo a.C. si localizzarono all'interno delle grotte tufacee ricavate nel massiccio su cui sorge attualmente la città, anche se sono noti resti archeologici che attestano la presenza di gruppi umani fin dal Paleolitico. I romani nel 263 a.C., pur lasciando istituzioni, riti e lingua degli etruschi, si impadronirono della città ribattezzandola "Urbs Vetus" (da cui il nome attuale di Orvieto). Dopo la caduta dell'Impero Romano, fu conquistata prima dai goti, poi dai bizantini e ancora dai longobardi del Ducato di Spoleto. Intorno all'anno Mille si costituì in libero comune, mentre nel 1449 entrò a far parte dello Stato della Chiesa per restarvi fino al 1860, nascita del Regno d'Italia. Tra le tante testimonianze storiche presenti, ce ne sono alcune imprescindibili durante una visita al borgo. In primis il Duomo, tra le più maestose realizzazioni dell'architettura italiana, la cui costruzione ha inizio nel 1290. All'interno si trova uno dei capolavori della pittura italiana, il ciclo di affreschi dipinto dal pittore Luca Signorelli tra il 1499 e il 1504, succeduto al Beato Angelico dopo che questi interruppe i lavori. La seconda meta imperdibile è il famosissimo pozzo di San Patrizio, capolavoro di ingegneria (1527-1537) di Antonio da Sangallo il Giovane, costruito per rifornire di acqua la città. Profondo 62 metri è formato da due scale elicoidali indipendenti che permettevano di scendere in fondo per prendere acqua senza incontrare chi risaliva. Oltre al pozzo, Papa Clemente VII fece realizzare il pozzo della Cava, inglobato in un complesso di nove grotte ricche di ritrovamenti etruschi, medievali e rinascimentali. Terza meta d'obbligo sono le 1200 cavità artificiali che costituiscono i sotterranei di Orvieto, alcuni dei quali visitabili. La visita del centro storico continua con le numerose chiese: San Giovenale, costruita nel 1004 e ampliata nel XIV secolo e che presenta affreschi di scuola orvietana, San Giovanni, costruita nel 916 sopra il teatro di Costantino, Sant'Andrea, del VI secolo ma completata nel Trecento, San Lorenzo de' Arari, San Francesco (XIII secolo) e San Domenico (XIII secolo), che conserva il famoso monumento funebre al Cardinale de Braye di Arnolfo di Cambio. Completano l'esplorazione di Orvieto edifici civili come il palazzo Comunale (1216-1219), il palazzo del Popolo (XIII secolo), il palazzo dei Sette (1292), la torre del Moro del XIII secolo, la torre medioevale di Maurizio con l'originale orologio-statua in cima all'edificio, il palazzo Faina dove ha sede il museo Civico, e i palazzi papali che ospitano la parte più consistente del M.O.D.O. (Museo dell'Opera del Duomo) e il Museo Emilio Greco. Menzioni speciali per la Necropoli di Crocifisso del Tufo e per il Museo Archeologico Nazionale e il Museo Claudio Faina. Orvieto è anche la capitale delle Città Slow. La città e il territorio sono infatti caratterizzati da una viva tradizione enogastronomica: il prestigioso vino di Orvieto può essere degustato lungo la strada dei vini Etrusco-Romana che comprende tutta la provincia di Terni, mentre le trattorie locali cucinano i piatti prelibati della cucina tradizionale orvietana. Piatti come umbricelli al Rancetto, stringozzi al Tartufo Nero di Norcia, lumachella Orvietana (rustico di pane insaporito in passato diffuso tra i contadini locali), gallina 'mbriaca accompagnata da particolari vini (Montefalco Rosso, Sangiovese, Chianti), minestra di ceci e castagne, coniglio a porchetta e dolci come brustengolo, ciaramicola, panpepato e frittelle di San Giuseppe (preparate solo il 19 marzo). Ora, non resta che scoprire i sapori e la cultura di Orvieto.

COME ARRIVARE: L'aeroporto più vicino è quello di Perugia. La stazione ferroviaria di Orvieto si trova sulla tratta Roma-Firenze-Milano. In automobile: prendere l'A1 "Autostrada del Sole", uscire al casello di Orvieto e seguire le indicazioni per il centro città.

ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Da fare una gita verso le rive del Lago di Bolsena. Sono da esplorare anche la Necropoli cento Camere e il Castello di Santa Cristina. Per gli amanti del mistero, vale la pena visitare Celleno il Borgo Fantasma.

( 9Colonne ©IESTV.TV )


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