Una due giorni di dibattito tra archeologi in Tunisia. A Teboursouk, cittadina a un centinaio di Km a ovest da Tunisi, sabato 27 e domenica 28 novembre, l’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi, in partenariato con l’Institut National du Patrimoine (INP), l’Institut Français de Tunisie (IFT), le Laboratoire d’études et de Recherches Interdisciplinaires et Comparées (LERIC), FLSH – Université de Sfax, l’école Normale Supérieure (ENS, Paris), la Scuola Archeologica Italiana di Carthagine (SAIC), l’Association Historique et Archéologique de Carthage (AHAC), ha organizzato una tavola rotonda dal titolo “La pertica des Carthaginois, de la constitution au démembrement (I er siècle a.C.-III e siècle p.C.)”.
La cosiddetta pertica cartaginese è il vasto territorio della Cartagine ormai divenuta colonia romana (prima sotto Giulio Cesare, nel 44 a.C. e poi rifondata sotto Ottaviano Augusto nel 29-28 a.C.), ricco di villaggi e di agglomerati semi-cittadini. Alcuni di questi erano abitati da indigeni organizzati con una propria struttura istituzionale, nei pressi dei quali erano a loro volta stanziati gruppi di cives Romani della colonia (cioè cittadini romani), organizzati in pagi (vale a dire circoscrizioni territoriali rurali di origine preromana e poi romana, accentrata su luoghi di culto locale pagano prima e cristiano poi.) Il convegno esaminerà lo stato dell’arte e le nuove acquisizioni di natura storico-epigrafica ed archeologica relativa alla pertica cartaginese e vedrà, tra gli altri, la partecipazione di alcuni importanti studiosi italiani membri della Scuola Archeologica Italiana di Cartagine (SAIC): Antonio Ibba; Attilio Mastino; Paola Ruggeri e Antonio Corda.(Inform)
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