Tangeri - I vantaggi dell'apertura di un Consolato a Tàngeri “sarebbero molti” dal punto di vista economico, ma i connazionali lì residenti sono pochi ed è necessaria un’analisi “costi – benefici” per capire anche “l'effettiva utilizzabilità dello storico Palazzo delle istituzioni italiane presente in città”. Questa, in estrema sintesi, la risposta che il Sottosegretario agli esteri Giorgio Silli ha dato ieri, in terza Commissione, all’interrogazione presentata dai deputati Formentini, Billi, Coin e Crippa.
“Il corrispondente consolare al momento presente a Tàngeri profonde il massimo impegno nella sua attività di assistenza ai connazionali per conto del Consolato Generale a Casablanca, nella cui circoscrizione ricade la città marocchina”, ha rilevato il sottosegretario, assicurando che “la Farnesina è ben consapevole delle molte incombenze che gravano su quel Consolato Generale, in particolare nel settore visti, e allo stesso tempo delle opportunità presenti a Tàngeri sotto il profilo economico e industriale”.
“Il porto di TangerMed è tra i più grandi nell'area, con oltre 7 milioni di container movimentati nel 2021 e con un volume di 138 milioni di tonnellate. La compagnia italiana Grandi Navi Veloci ha il quasi monopolio dei viaggi per mare a lunga percorrenza sulla direttrice Europa-Marocco. In aggiunta, la zona di accelerazione industriale a sud di Tàngeri vanta un vivace comparto automotive, dove imprese italiane hanno una presenza consolidata soprattutto nel settore della componentistica”, ha detto Silli, convenendo con i deputati sul fatto che “i vantaggi dell'apertura di un Consolato a Tàngeri per gli italiani residenti, le nostre imprese e i richiedenti di un visto per l'Italia sarebbero quindi molti”.
Ma, ha precisato, “occorre allo stesso tempo tenere in debita considerazione una serie di fattori. Anzitutto l'effettiva utilizzabilità dello storico Palazzo delle istituzioni italiane presente in città, di proprietà demaniale dal 1926. Una recente missione tecnica della Farnesina ne ha verificato lo stato di conservazione fortemente deteriorato e gli ingenti costi di ristrutturazione, funzionamento e manutenzione. È in atto una riflessione su come meglio gestire e valorizzare l'immobile. Altri elementi di cui tener conto – ha proseguito Silli – riguardano la limitata presenza a Tàngeri di connazionali, al momento stimati in circa mille, e il fatto che solo Francia e Spagna tra i Paesi europei hanno sedi consolari in città. Come sempre in questi casi, la valutazione deve essere necessariamente organica, alla luce della localizzazione di interessi e collettività italiane in tutta la regione”.
“La procedura istitutiva di un nuovo ufficio all'estero non ha tempi immediati”, ha ricordato il sottosegretario: “secondo quanto previsto dall'articolo 30 del decreto del Presidente della Repubblica 18 del 1967, l'istituzione di un ufficio consolare di prima categoria è disposta con un decreto dei Ministri degli esteri e dell'economia, per la cui conclusione occorre coinvolgere le diverse strutture ministeriali, il Consiglio Generale degli Italiani all'Estero, la Commissione permanente di finanziamento e, ovviamente non ultime, le autorità dello Stato di accreditamento sulla base di quanto previsto dalla Convenzione di Vienna del 1963 sulle relazioni consolari”.
Quindi, “tenuto conto di questa tempistica”, la Farnesina “ha intanto deciso il potenziamento del Consolato Generale a Casablanca attraverso la pubblicità di un posto aggiuntivo per funzionari diplomatici, anche allo scopo di fornire una risposta rapida alle esigenze dei connazionali, delle imprese italiane e dei cittadini marocchini presenti a Tàngeri e desiderosi di venire in Italia. Proprio a tutela di tutte queste esigenze, - ha concluso – proseguiremo l'analisi costi-benefici sulla base degli obiettivi della rete diplomatico-consolare nel suo complesso. Ben attenti alle necessità e opportunità presenti sulle coste del Marocco”.
(aise)
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