VANCOUVER - Scheletri di legno e ferro di navi, abbandonate dai loro equipaggi in tempi passati, sono arenati sulle spiagge e nelle zone intercotidali, tra i livelli della bassa e dell'alta marea, di tutto il mondo. Queste reliquie occupano uno spazio liminale all'interno del paesaggio e nella nostra memoria collettiva, monumenti che si deteriorano lentamente e vengono bonificati dal paesaggio e dall'acqua. I naufragi rappresentano frammenti della nostra storia, del lavoro umano ricordato e dimenticato. Questi testimoni silenziosi conservano gli echi dei viaggi e osservano l'ambiente che cambia. Dall’11 marzo scorso e sino al 18 luglio, la mostra “Silent Witness” presenta al Vancouver Maritime Museum una raccolta di scatti realizzati dal fotografo e artista italiano Stefano Benazzo, che ha trascorso decenni alla ricerca di relitti di navi in alcune delle località più remote del pianeta. I suoi lavori catturano la luce di questi vascelli abbandonati, ritraendone l'anima. Le fotografie di “Silent Witness” raccontano anche il degrado di queste navi, catturandone l'architettura e presentandole come sculture incastonate nel paesaggio. Fotografo, scultore, modellista architettonico e navale, Stefano Benazzo ha esposto i suoi lavori in numerose mostre in tutto il mondo. Le sue foto sono state utilizzate per copertine di libri e sono state pubblicate in note riviste d'arte. Nel 2018 ha ricevuto il titolo di “Accademico di Merito” dall'Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia in Italia e nello stesso anno è stato insignito del “Premio Speciale della Giuria” al Premio Carlo Marincovich di Roma; nel 2019 ha ottenuto il Premio “Acqui Ambiente” di Acqui Terme. (aise)
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