ROMA - Si è tenuto ieri, 18 febbraio, il primo incontro di confronto fra il Ministero degli affari esteri e le organizzazioni sindacali sui bandi per il reclutamento del personale da destinare alle scuole italiane all’estero. I sindacati, riportano la Flc Cgil e la Uil Scuola in due diverse note, hanno ricordato all’amministrazione l’impegno preso insieme all’ARAN nel 2019 riguardo il “rientro” della materia della mobilità per le sedi all’estero “nell’alveo della certezza e della trasparenza della contrattazione nazionale”. Tanti i rilievi e le proposte presentate dai sindacati sui bandi, tutti, assicurano, nell’intento di migliorare una procedura finora “fallimentare”. Sia la Flc Cgil che la Uil Scuola hanno chiesto, in particolare, “un’interpretazione meno restrittiva dell’articolo 21 del DLgs 64/2017” affinchè “sia ammesso alla procedura anche il personale che ha già avuto esperienze all’estero”; tra le richieste anche l’eliminazione di ogni tipo di soglia di accesso al colloquio orale, essendo sufficienti i requisiti d’accesso e i titoli professionali. La Flc Cgil poi, ha chiesto “in analogia con la mobilità territoriale, l’equiparazione del servizio preruolo a quello di ruolo nella tabella di valutazione dei servizi, che al momento prevede una valutazione per i soli anni di ruolo”. Anche la Uil ha espresso “giudizio negativo sulla soglia di sbarramento per accedere al concorso, anche se ridotta a 20 punti per docenti e Ds e a 15 punti per gli ATA”. L’Amministrazione degli esteri, riportano i sindacati, ha confermato di voler mantenere un colloquio senza punteggio per determinare l’idoneità all’insegnamento all’estero: una procedura che, secondo le organizzazioni sindacali, pone il rischio concreto di “un eccesso di discrezionalità”, mentre sarebbe preferibile “definire griglie di valutazione chiare ed oggettive”. Il confronto si concluderà lunedì prossimo, 22 febbraio. (aise)
19/02/2021
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