22 apr 2022

SAMUGHEO LE MASCHERE DI CARNEVALE - - TURISMO DELLE RADICI - NUOVA MAPPA BORGHI D’ITALIA

Paese dell’Oristanese al centro della Sardegna, Samugheo è la capitale dell’artigianato tessile, famoso anche per edifici antichi, bei paesaggi, tradizioni carnevalesche e lavorazione del pane. Tanti talenti che hanno origine in un territorio abitato fin dal Neolitico, come testimoniano le domus de janas di Spelunca Orre, e che ha subito nella sua lunga storia numerose influenze, come per il periodo nuragico, punico e successivamente romano (per la vicinanza al Forum Traianum, celebre per le acque termali). Le maggiori testimonianze dell’età del Bronzo sono la tomba di Giganti Paule Luturu e il nuraghe Perda Orrubia, mentre le tracce bizantine sono evidenti nelle usanze religiose, nelle chiese e nel Castello di Medusa del IV-V secolo, avvolto dalla leggenda della regina Medusa, il cui fantasma infesterebbe ancora l'area circostante. Oggi, del castello scavato interamente nel marmo rimangono solo tratti di mura, una cisterna e i resti di due torri, tutto abbandonato nella vegetazione e difficilmente raggiungibile, ma dal fascino unico. Tra gli edifici di culto del borgo spiccano la cinquecentesca chiesa di san Basilio, patrono del paese che secondo la leggenda lo salvò dalla peste, la chiesa di san Sebastiano del XIII secolo, ampliata nel XV secolo e con pianta a croce latina e decorazioni tardo-gotiche, e il santuario di santa Maria di Abbasassa, costruito su un antico tempio pagano. La chiesa più antica era forse San Michele, oggi rudere. Della dominazione spagnola, invece, rimane probabilmente il nome, il quale deriverebbe proprio dalla chiesa di San Michele, in catalano chiamata San Migueu e in castigliano San Miguel, nome che si sarebbe trasformato in quello attuale. Oggi questa origine viene messa in discussione, ma racconta ancora bene l'importanza dell'eredità passata nella vita degli abitanti di Samugheo. Ma il fascino del borgo non termina con la sua storia. Sono tante, come anticipato, le tradizioni tramandate: dalla tessitora artigianale, testimoniata dal Murats - Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile Sarda che espone telai in legno e affaciadas (piccoli arazzi che si espongono durante il Corpus Domini), alla produzione di pecorino, vino e pane artigianale, passando per la tutela del patrimonio naturale della Brabaxianna ("porta della Barbagia"), tra rilievi solitari, gole, pareti rocciose, sorgenti, boschi di querce e macchia mediterranea. La tradizione più importante, tuttavia, rimane la festa "A Maimone", carnevale samughese con rassegna di maschere di tutta la Barbagia. Le maschere principali sono "Is Mamutzones" con pelli di capra e grandi corna montate su un copricapo di sughero, "S'Urtzu" (l'orso) e "Su Omadore" (il domatore). Quest'ultimo uccide simbolicamente "S'Urtzu", che risorge ogni volta bevendo un sorso di vino. Attraverso le maschere, gli abitanti rivelano la loro essenza più profonda, fatta di senso di comunità, trasmissione del patrimonio culturale e riti antichissimi. Riti che vale la pena ammirare con i propri occhi e scoprire in prima persona.

COME ARRIVARE: L'aeroporto più vicino è quello di Cagliari (79 km). La stazione ferroviaria di riferimento è quella di Oristano (30 km). In automobile da Olbia: prendere SS 131 Diramazione Centrale Nuorese/SS131dcn in direzione di SP23 a Ghilarza, prendere l'uscita Abbasanta da SS 131 Diramazione Centrale Nuorese/SS131dcn, continuare su SP23 in direzione di SP33 a Samugheo.

ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Da vedere il Parco archeologico Biru e' Concas. A sud del borgo sono da visitare il Menhir di Monte Corru Tundu e le Protonuraghe Friarosu.

https://www.sardegnaturismo.it/it/esplora/samugheo

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