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Rosario: il Consolato sui turni di ricostruzione di cittadinanza


ROSARIO - “Il 15 agosto scorso con grande sforzo da parte di questo Consolato Generale e nonostante il perdurare dell’emergenza COVID-19, è finita la consegna dell’ultima fascia numerica dei turni rilasciati con il sistema precedente, che includeva dal turno numero 17.001 al 18.000”. È quanto si legge nell’ultimo numero della newsletter del Consolato generale di Rosario che informa i connazionali non solo sulle elezioni dei Comites e sulle prossime attività culturali, ma anche sullo stato delle pratiche di cittadinanza iure sanguinis.

“Le fasce numeriche continueranno a essere pubblicate nel sito web del Consolato Generale www.consrosario.esteri.it e in questa newsletter Italia@Rosario”, assicura la sede, che però lamenta disattenzione da parte degli utenti. “Nonostante le istruzioni già pubblicate e rammentate in varie occasioni, - si legge ancora – purtroppo continuano a pervenire pratiche sostanzialmente incomplete, che rallentano notevolmente il normale svolgimento del lavoro dell’Ufficio Cittadinanza che le deve smaltire. Pertanto, desideriamo ricordare agli interessati qui di seguito alcuni punti molto importanti, che devono essere tenuti in considerazione al momento dell’invio della documentazione”. E cioè: “possono presentare la loro istanza presso questo Consolato Generale soltanto coloro effettivamente residenti nella nostra Circoscrizione Consolare. Chi era residente nella circoscrizione al momento della richiesta del turno, ma adesso non lo è più, non può essere incluso nella presentazione”. La documentazione, raccomanda il Consolato, “deve essere presentata COMPLETA. Continuano a pervenire pratiche senza documentazione essenziale, come il certificato di non naturalizzazione argentina dell’avo italiano o alcuni atti di stato civile. Se qualche membro della famiglia ha precedentemente usato parte della documentazione per effettuare la propria pratica di cittadinanza in altri uffici consolari ovvero in Italia, essa va subitamente procurata nuovamente, in quanto il Consolato Generale non la può richiedere né ad altri consolati né ai Comuni. Nel caso in cui l'avo italiano abbia già un fascicolo in questo Consolato Generale, ma incompleto, gli interessati verranno richiesti di completarlo con la documentazione mancante”. Il Consolato, poi, “non accetterà più richiedenti nella stessa pratica di quanti dichiarati al momento della richiesta del turno. Nel caso in cui il titolare del turno non sarà richiedente, ma il resto della famiglia sì, dovrà essere inclusa nella busta una dichiarazione del richiedente che indichi chiaramente questa decisione, accompagnata dal suo documento d’identità”. Per la corretta presentazione della pratica, infine, il Consolato raccomanda di “leggere scrupolosamente” le istruzioni pubblicate sul sito web. (aise)

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