La ricerca italiana si apre al resto del mondo. Questo il messaggio lanciato ieri, 14 dicembre, al Padiglione Italia di Expo 2020 Dubai dove, in occasione della settimana dedicata alla conoscenza, la ricerca italiana è stata protagonista in un forum dal titolo “Italian Research Institutions facing global challenges”. L’incontro, aperto dalla Ministra dell’Università e della Ricerca Cristina Messa e dalla Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) Maria Chiara Carrozza, è stato occasione per gli enti di ricerca italiani di presentarsi al mondo, illustrando ricerche in corso e traguardi conseguiti.
“A causa della pandemia, le persone hanno compreso quanto la ricerca sia importante”, ha detto la ministra Messa, intervenendo virtualmente al forum. “Gli istituti di ricerca italiani – ha ricordato – contano circa 26 mila persone che lavorano nella ricerca in diversi campi. Sono i pilastri sui quali l'Italia può contare”.
“Siamo molto aperti ad attività internazionali e abbiamo una grande rete di persone impegnate a sostenere la collaborazione internazionale”, ha detto la presidente del CNR ed ex ministra dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, per poi illustrare le caratteristiche dell’ente da lei diretto, le strutture che ne fanno parte e gli ambiti di ricerca: dall'agricoltura, alla biologia, alle discipline STEM, al clima e alle scienze umane e alla cultura.
Nella mattinata, gli istituti di ricerca hanno potuto raccontare le loro attività dalle voci dei loro responsabili: il direttore generale dell'International Centre for Theoretical Physics, Atish Dabholkar; il presidente dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN) e della Consulta Nazionale dei Presidenti Enti di Ricerca, Antonio Zoccoli; Jan Hrusak dello European Strategy Forum on Research Infrastructures (ESFRI); il presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Carlo Doglioni; il presidente dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), Marco Tavani.
“La scienza è senza confini, unisce e ci aiuta a vivere meglio e crescere culturalmente”, ha osservato Carlo Doglioni, a margine dell'evento. “È un modo per abbattere anche i confini, ma soprattutto è un modo per elevare le conoscenze che hanno delle ricadute sociali formidabili per riuscire a nutrire quelle parti del mondo che non hanno cibo, per portare i livelli di vita migliori per tutta la comunità mondiale”.
Nel pomeriggio si è tenuto il “Forum EU-Arab countries Knowledge Transfer and beyond conference: collaborations for cutting edge technologies”, organizzato dal Competence Centre on Technology Transfer della Commissione Europea in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (WIPO). L’evento si è concentrato sulle potenzialità del TTO Circle, rete che riunisce le 36 maggiori organizzazioni pubbliche di ricerca europee, con lo scopo di favorire il trasferimento tecnologico e l’innovazione in Europa attraverso diverse iniziative di condivisione e scambio. Durante l’evento sono state presentate esperienze, buone prassi e lezioni apprese tra l’Europa e il mondo arabo.
Questa mattina la Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui) ha proposto il forum “The world within our borders: international programmes at Italian universities” con l’obiettivo di fornire uno strumento di orientamento agli studenti internazionali interessati a studiare in Italia, con particolare evidenza delle otto aree di riferimento di Expo Dubai 2020: Aerospace, Agriculture 4.0, Cultural Heritage, Cyber Security, Smart Energy, Internet of things, Sustainable mobility, Life science.
La mattina si è conclusa con la presentazione del sistema dell’Alta Formazione Musicale, Artistica e Coreutica protagonista dell’evento “Arts Education in Italy: A Bridge to the World for International Talents”, con l’apertura eseguita da un quintetto di archi scelti tra i migliori studenti dei Conservatori italiani, con un brano di Boccherini, e testimonianze di studenti stranieri in Italia. (aise)
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