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Proseguono gli incontri ministeriali per potenziare il servizio civile italo-francese


ROMA - Mercoledì scorso, 8 settembre, si è tenuto un incontro virtuale tra gli uffici del ministro per le politiche giovanili, Fabiana Dadone, il Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale e i rappresentanti delle istituzioni francesi responsabili del servizio civile: il Ministero delle relazioni internazionali, il Ministero dell'educazione nazionale dei giovani e dello sport, l'Agenzia per il servizio civile e l'Ambasciata di Francia presso l’Italia.

L’incontro è stato incentrato sulla negoziazione di un memorandum d’intesa per promuovere scambi di mobilità giovanile nell’ambito dei rispettivi programmi di Service civique francese e del Servizio civile universale italiano.

Il memorandum continua il percorso avviato il 17 maggio a Bruxelles, con le interlocuzioni tra del ministro Dadone e la segretaria di Stato francese El Hairy a margine della riunione Consiglio EYCS.

I lavori del ministro e quello degli uffici si inseriscono nel quadro denominato “Trattato del Quirinale”. Tra le priorità del Trattato, attualmente in fase di negoziazione tra Francia e Italia, vi è anche la possibilità di costituire di un servizio civile italo-francese.

Come sottolineato dal presidente Mattarella durante la visita di Stato in Francia, in occasione della dichiarazione congiunta con il presidente Macron, il 5 luglio scorso, “l’Italia ha accolto con grande favore la proposta che è pervenuta e che Francia e Italia hanno accolto con grande prontezza per un servizio civile comune franco-italiano, in cui i nostri giovani collaboreranno insieme. Le nostre Amministrazioni sono pronte a definire velocemente le modalità e i meccanismi di questo servizio civile comune, in cui i nostri giovani collaboreranno insieme, scambiandosi esperienze e operando in comune. L’attenzione ai giovani è naturalmente ciò che sta alla base della visione che Francia e Italia hanno, perché tutte le sfide così importanti che dobbiamo affrontare hanno a oggetto il futuro e quindi la sorte e la condizione delle nuove generazioni. Dobbiamo affrontare congiuntamente - ne abbiamo parlato - i temi della rivoluzione tecnologica, i cambiamenti profondi che vi sono in economia; siamo convinti che tutto questo rafforzerà la nostra presenza nell’Unione e le prospettive delle nuove generazioni”. (aise)

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