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POVERTÀ LAVORATIVA E DISUGUAGLIANZA: L’EUROPARLAMENTO CHIEDE IL SALARIO MINIMO

  • 12 feb 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

BRUXELLES - Porre fine alla povertà all’interno dell’Unione Europea, combattendo disuguaglianza e povertà lavorativa. C’è questo assunto alla base della richiesta del Parlamento Europeo per un salario minimo, condizioni eque per i lavoratori delle piattaforme digitali ed equilibrio tra lavoro e vita privata.

Il principio secondo cui il lavoro è il mezzo migliore per combattere la povertà, infatti, non si applica ai settori a bassa retribuzione e a quelli che lavorano in condizioni di lavoro precarie e atipiche. Gli eurodeputati hanno esortato dunque la Commissione e i Paesi UE ad includere la prevenzione della povertà lavorativa nell’obiettivo globale di porre fine alla povertà nell'Unione.

Inoltre i deputati hanno accolto la proposta della Commissione Ue sui salari minimi adeguati, descrivendola come un passo importante per garantire che tutti possano guadagnarsi da vivere con il proprio lavoro e partecipare attivamente alla società. Dove applicabile, la direttiva dovrebbe garantire che i salari minimi legali siano sempre fissati al di sopra della soglia di povertà.

Inoltre, i datori di lavoro non dovrebbero adottare prassi che prevedono la deduzione dai salari minimi dei costi necessari per l'esecuzione del lavoro, come l'alloggio, gli indumenti necessari, gli strumenti, i dispositivi di protezione personale e altre attrezzature.

Condizioni eque per i lavoratori delle piattaforme digitali

Gli eurodeputati hanno anche sottolineato che il quadro legislativo relativo alle condizioni minime di lavoro deve essere applicato a tutti i lavoratori come ulteriore elemento della lotta contro la povertà dei lavoratori, inclusi i lavoratori precari e atipici della gig economy.

I lavoratori delle piattaforme digitali devono essere inclusi nelle leggi vigenti in materia di lavoro e nelle disposizioni in materia di sicurezza sociale. Inoltre, la proposta legislativa della Commissione dovrebbe garantire che i lavoratori delle piattaforme possano costituire rappresentanze dei lavoratori e formare sindacati per concludere contratti collettivi.

Il testo non legislativo è stato approvato ieri, 10 febbraio, con 365 voti favorevoli, 118 contrari e 208 astensioni.

La relatrice Demirel (La Sinistra, DE) ha detto, a commento dell’approvazione del testo: “L'UE è una delle regioni più ricche del mondo. Tuttavia, 95 milioni di europei vivono a rischio di povertà. Solo per questo motivo, abbiamo bisogno di un'azione urgente per garantire una vita libera dalla povertà per tutti. In tutta Europa, abbiamo bisogno di standard sociali minimi e di forti sistemi di sicurezza sociale. Abbiamo bisogno di salari e redditi che permettano una vita decente. Non dobbiamo permettere che gli interessi economici prevalgano sulla protezione sociale”. (aise)


11/02/2021 - 17:01

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