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Passaporti d'oro: dopo il Parlamento anche la Commissione Ue dice basta


In una raccomandazione pubblicata oggi, la Commissione europea esorta gli Stati membri ad abrogare immediatamente i programmi di cittadinanza per investitori in vigore e a garantire che siano attuati controlli rigorosi per contrastare i rischi che presentano i programmi di soggiorno per investitori.

Lo scorso 10 marzo il Parlamento europeo ha approvato una relazione d'iniziativa legislativa che invita la Commissione a presentare una proposta entro la fine del suo mandato.

La Commissione, ricordano da Bruxelles, “ha ripetutamente e sistematicamente espresso serie preoccupazioni in merito ai programmi di cittadinanza e di soggiorno per investitori e ai rischi ad essi inerenti”. La raccomandazione di oggi fa parte della più ampia politica della Commissione volta a intervenire con decisione riguardo a tali programmi. L'attuale contesto dell'aggressione russa contro l'Ucraina mette in luce ancora una volta questi rischi.

Alcuni cittadini russi o bielorussi soggetti a sanzioni o che sostengono in modo significativo la guerra in Ucraina potrebbero aver acquisito la cittadinanza dell'UE o un accesso privilegiato all'UE, compresa la possibilità di circolare liberamente nello spazio Schengen, nel quadro di tali programmi.

Per contrastare questi rischi immediati, la Commissione raccomanda agli Stati membri di valutare se debba essere revocata la cittadinanza concessa nel quadro di un programma di "passaporto d'oro" a cittadini russi o bielorussi che figurano nell'elenco delle sanzioni dell'UE in relazione alla guerra in Ucraina.

I permessi di soggiorno rilasciati nel quadro di un programma di soggiorno per investitori a cittadini russi o bielorussi soggetti a sanzioni dovrebbero essere immediatamente revocati, a seguito di una valutazione individuale e nel rispetto del principio di proporzionalità, dei diritti fondamentali e del diritto nazionale degli Stati membri. Le stesse misure dovrebbero applicarsi ai cittadini russi o bielorussi che sostengono in modo significativo la guerra in Ucraina.

"I valori europei non sono in vendita. Riteniamo che la vendita della cittadinanza mediante "passaporti d'oro" sia illegale a norma del diritto dell'Unione, metta in grave pericolo la nostra sicurezza e apra la strada alla corruzione, al riciclaggio di denaro e all'elusione fiscale”, ha commentato Didier Reynders, Commissario per la Giustizia e i consumatori. “Tutti gli Stati membri interessati dovrebbero porre fine immediatamente ai loro programmi di cittadinanza per investitori. Dovrebbero inoltre valutare l'opportunità di revocare i "passaporti d'oro" già concessi alle persone sanzionate e ad altre persone che sostengono in modo significativo la guerra di Putin."

Secondo la Commissaria per gli Affari interni, Ylva Johansson, "il diritto di circolare liberamente all'interno dello spazio Schengen è uno dei nostri maggiori punti di forza. Per evitare che si abusi di questo diritto sono necessari controlli rigorosi. I permessi di soggiorno "d'oro" rilasciati a russi e bielorussi colpiti dalle sanzioni dell'UE dovrebbero essere revocati. Ora più che mai, di fronte alla guerra, dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che i russi e bielorussi colpiti dalle sanzioni o che sostengono la guerra di aggressione di Putin non possano entrare nell'UE grazie ai loro soldi".

PROGRAMMI DI CITTADINANZA PER INVESTITORI

Chiunque abbia la cittadinanza di uno Stato membro dell'UE è al contempo cittadino dell'UE. La cittadinanza dell'UE conferisce automaticamente il diritto di libera circolazione, l'accesso al mercato interno dell'UE e il diritto di votare e candidarsi alle elezioni europee e locali. Ciò incide su tutti gli Stati membri e i rischi inerenti a tali programmi sono ancora una volta emersi chiaramente nel contesto dell'aggressione russa contro l'Ucraina.

LA RACCOMANDAZIONE DELLA COMMISSIONE

Gli Stati membri che attuano ancora programmi di cittadinanza per investitori devono porvi fine immediatamente. Tali programmi non sono compatibili con il principio di leale cooperazione e con il concetto di cittadinanza dell'Unione sancito dai trattati dell'UE. Il 20 ottobre 2020 la Commissione ha avviato procedure di infrazione nei confronti di due Stati membri a causa del loro programma di cittadinanza per investitori. Ha inoltre esortato un altro Stato membro a porre fine al programma. Nel frattempo, due Stati membri hanno abolito i loro programmi o sono in procinto di farlo.

Gli Stati membri interessati dovrebbero effettuare valutazioni al fine di stabilire se debba essere revocata la cittadinanza precedentemente concessa a cittadini russi o bielorussi soggetti a sanzioni o che sostengono in modo significativo la guerra in Ucraina. Nell'effettuare tale valutazione, gli Stati membri interessati devono tenere conto dei principi stabiliti dalla Corte di giustizia dell'Unione europea per quanto riguarda la perdita della cittadinanza dell'Unione.

PROGRAMMI DI SOGGIORNO PER INVESTITORI

I programmi di soggiorno per investitori aumentano i rischi in materia di sicurezza, riciclaggio di denaro, evasione fiscale e corruzione per gli Stati membri e per l'UE nel suo insieme. L'aggressione russa contro l'Ucraina ha messo in luce ancora una volta questi rischi.

Nella raccomandazione pubblicata oggi, la Commissione chiede agli Stati membri di: istituire ed effettuare controlli rigorosi prima di rilasciare un permesso di soggiorno per investitori: gli Stati membri dovrebbero adottare tutte le misure necessarie per evitare che i programmi di soggiorno per investitori pongano rischi in materia di sicurezza, riciclaggio di denaro, evasione fiscale e corruzione; dovrebbero quindi istituire ed effettuare verifiche relative alle condizioni di soggiorno e di sicurezza prima del rilascio di tali permessi di soggiorno e verificare la continuità del soggiorno; revocare immediatamente o rifiutare il rinnovo dei permessi di soggiorno rilasciati in virtù di un programma di soggiorno per investitori a cittadini russi o bielorussi soggetti a sanzioni dell'UE in relazione alla guerra in Ucraina, a seguito di una valutazione; la stessa misura dovrebbe applicarsi a coloro che sostengono in modo significativo la guerra in Ucraina o altre attività correlate del governo russo o del regime di Lukashenko in violazione del diritto internazionale; sospendere il rilascio dei permessi di soggiorno nel quadro di programmi di soggiorno per investitori a tutti i cittadini russi e bielorussi.

Tutte queste misure devono essere applicate nel rispetto del principio di proporzionalità, dei diritti fondamentali e del diritto nazionale degli Stati membri.

PROSSIME TAPPE

La raccomandazione pubblicata oggi costituisce un elemento della politica globale della Commissione volta a intervenire con decisione riguardo ai programmi di cittadinanza e di soggiorno per investitori. Se necessario la Commissione può adottare ulteriori misure in futuro.

Spetta agli Stati membri attuare la raccomandazione odierna.

La Commissione chiede agli Stati membri interessati di riferire, entro la fine di maggio, in merito all'attuazione della raccomandazione presentata oggi e di tenere la Commissione regolarmente informata successivamente. (aise)

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