NEW YORK - “Nella legge di bilancio 2023 approvata da Camera e Senato il 29 dicembre scorso, sono state inserite alcune norme importanti per la Farnesina, tra le quali l’aumento del personale per i servizi consolari all’estero e per il sostegno alle imprese italiane nel mondo. Verranno, infatti, assunti 520 nuovi impiegati amministrativi destinati soprattutto ad ambasciate e consolati e rafforzati anche gli organici e gli stipendi del personale reclutato localmente. Accolgo, in qualità di presidente del Comites NY, con particolare entusiasmo la notizia. Anche perché, come sottolineato dallo stesso Ministero degli Affari Esteri, la rete estera soffre particolarmente di un calo complessivo del personale di ruolo, il 40% in meno negli ultimi 20 anni”. Queste le parole di Alessandro Crocco, Presidente del Comites di New York, Stati Uniti.
“Le nuove assunzioni andranno a rafforzare la capacità di offrire servizi agli italiani nel mondo – ha aggiunto Crocco -. Sicuramente è un primo passo importante nella ridefinizione degli enti governativi all’estero che devono riacquistare il loro ruolo e importanza. Il depotenziamento delle strutture ha influito in maniera sfavorevole sulle attività e, quindi, sui servizi resi verso le comunità dei connazionali sparsi nel mondo. Un elemento che ha inciso, soprattutto nelle nuove generazioni e in quella nuova emigrazione, sempre più esigente e complessa, negativamente sul rapporto verso il Paese d’origine”.
Le tematiche degli italiani all’estero, sempre a parere del Presidente del Comites di NY, “devono tornare al centro dell’attenzione e delle discussioni parlamentari, grazie proprio al lavoro degli eletti nelle circoscrizioni estere, come i rappresentanti dell’America del Nord, a cui va senza dubbio riconosciuto il merito di questo primo risultato. È necessario però ritrovarsi, al di là dei colori politici e della paternità dei risultati raggiunti, in un cammino comune per ridare voce e dignità alle nostre comunità e nel riconoscimento di alcuni diritti. Solo così si potrà intraprendere un percorso condiviso per la risoluzione di questioni ataviche. Come ho già rappresentato in altre occasioni, vi è l’urgenza di rivedere oltre il ruolo delle ambasciate e dei consolati, anche quelle degli organismi rappresentativi come il CGIE, il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero e i Comites (Comitati degli italiani all’estero) e con essi attuare alcune riforme importanti, come quella sul voto all’estero, la cittadinanza e la la legge riferita all’Anagrafe e censimento degli italiani all’estero (AIRE)”.
Crocco si è infine augurato che si possano attraverso la collaborazione di tutti, Comites compresi, “raggiungere tali obiettivi, perché questo significa rinsaldare e ricucire, là dove si è perso, il legame con l’Italia”.
(aise)
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