LONDRA - Tra i ricercatori e gli accademici italiani all’estero una delle comunità più numerose è quella del Regno Unito; qui si stimano attivi più di 6000 nostri connazionali, spesso in posizioni di carriera avanzate. È il caso di Fabrizio Scarpa, professore di Smart Materials and Structures al Bristol Composites Institute dell’Università di Bristol, che ha appena ricevuto un prestigioso ERC Advanced Grant per il progetto Neurometa. “I miei interessi di ricerca sono nel campo dei metamateriali meccanici“, spiega Scarpa. “Progetto, modello e produco schiume auxetiche, compositi e strutture cellulari per lo smorzamento delle vibrazioni, vibroacustica e applicazioni multifunzionali. Sviluppo anche metamateriali basati su materiali biologici e naturali come fibre vegetali per prestazioni di dissipazione energetica in strutture composite e polimeriche”. Sia lo United Kingdom Research and Innovation (UKRI) sia il Knowledge Transfer Network (KTN) hanno recentemente investito all’incirca 1 milione di sterline per far partire nel Regno Unito network sui metamateriali, considerati strategici. In termini di applicazioni, i metamateriali hanno un potenziale fenomenale in aree importanti: dall'energia all'ICT, difesa e sicurezza, aerospaziale e assistenza sanitaria. Numerosi studi di ricerche di mercato prevedono una crescita molto significativa nel prossimo decennio: entro il 2030 il mercato dei dispositivi metamateriali dovrebbe raggiungere un valore di oltre 10 miliardi di dollari (Lux Research 2019). Nell’ambito di questi network UK per i metamateriali ci sono tre italiani in posizione di leadership, spiega Scarpa al sito della Farnesina “Innovitalia”. “Io sono il leader per la parte Mechanical Metamaterials, il professor Andrea di Falco è lead per la parte Metasurfaces e Gianluca Memoli per la parte Acoustic Metamaterials”. (aise)
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