MONTECARLO - Lucio Dalla, con le emozioni prodotte dall'ascolto di alcuni fra i più celebri brani e dai racconti sulla sua poliedrica personalità, ha conquistato il numeroso pubblico accorso giovedì scorso, 9 giugno, al Théâtre des Variétés, nel Principato di Monaco, per la serata che la Dante Monaco ha dedicato al gigante della musica bolognese.
Il cantautore, scomparso nel marzo del 2012, amato da generazioni di italiani, ma celebre anche all'estero (come la presenza di un pubblico italiano, francese e monegasco ha anche in questa occasione dimostrato) ha acceso la serata con le indimenticabili canzoni, la poesia delle parole, l'incomparabile magia dei testi divenuti oramai parte del costume e del repertorio classico del nostro Paese. Brani reinterpretati dalla cantautrice Roberta Giallo, che ha pure condiviso con i presenti alcuni ricordi personali dell'artista bolognese, accompagnata dal violinista e compositore Valentino Corvino, mentre ad inframezzare il repertorio di Dalla con una serie di interventi narrativi e aneddoti, ha provveduto il critico musicale Ernesto Assante.
Si è trattato dunque di un vero e proprio “incontro” con Lucio Dalla: uomo, oltre che cantautore e polistrumentista, partendo dal rapporto speciale che aveva con Bologna e che la sua città natale tuttora ricambia
“Lucio ancora oggi è Bologna – ha sottolineato infatti Assante – è nelle strade, nella gente, nei rumori, nei suoni. Bologna è una città che è connaturata con il suo modo di essere”.
Il filo conduttore di questo straordinario concerto monegasco, non poteva che avere inizio il 4 marzo 1943, giorno della nascita dell'artista, nonché titolo di uno dei suoi più famosi brani. Ma la festa dedicata allo scomparso cantante bolognese ha riservato l'ascolto di canzoni fra cui Caruso, Com'è profondo il mare, Piazza Grande, L'anno che verrà, e come Nuvolari, dedicata al grande campione automobilistico, per restare nel tema della Monaco dei motori e del Grand Prix. Lucio Dalla era uomo “libero e generoso”, come è stato più volte sottolineato nel corso dell'incontro monegasco.
“Aveva l'abitudine di offrire un pasto caldo nelle feste natalizie ai senzatetto di Bologna - ha raccontato ancora Ernesto Assante - e questo perché gli faceva piacere e voleva davvero essere vicino a queste persone. Ma artisticamente era ancor più generoso. È stato, infatti, uno scopritore di talenti. Ha visto in tanti giovani, ragazzi, musicisti e cantanti, cose che noi non riusciamo a vedere. Voleva dare loro la possibilità di farcela”.
Il personaggio e il cantautore, la sua ascesa nel mondo musicale, gli insuccessi e la caparbietà nel superarli, la costante ricerca di nuovi stimoli, l'entusiasmo e la disponibilità mostrata nel riempire la propria casa di artisti e amici, l'amore per il mare e per le barche, hanno dunque tratteggiato una storia che è sembrata procedere di pari passo con la musica e i testi poetici delle sue canzoni, riservando nel finale al trio Giallo, Corvino, Assante scroscianti e ripetuti applausi.
(aise)
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