PADOVA - “Nell'ultimo mese, nei reparti di chirurgia dell'Ospedale di Rumbek e di Yirol in Sud Sudan, non ci sono più stati ricoveri di feriti da armi da fuoco. Nemmeno un ricovero, in un mese intero. Le attività di salute pubblica nei villaggi e nelle comunità dello Stato dei Laghi sono riprese e i camion con cibo e merci sono tornati a muoversi. Dopo le aggressioni e le violenze dell'ultimo periodo sembra ci sia stato un sussulto. A partire dal basso, dalle comunità, fino ad arrivare alle istituzioni. Forse il sacrificio di Moses e Abraham non è stato vano”. A scrivere è don Dante Carraro, Direttore della Ong-Onlus Medici con l’Africa Cuamm, tornato dal Sud Sudan la scorsa settimana. “Si fa fatica, tanta, a essere fedeli a quel “when we start, we stay” ma questa è la prova che con tenacia e sacrificio, se uno ha la pazienza di aspettare, qualche passo avanti di speranza e fiducia si può compiere”, scrive don Dante. “Compreso il fatto di vedere con i miei occhi, in entrambi gli ospedali, ciò che avevo finora solo visto in foto: la campagna di vaccinazione contro il Covid-19 prendere forma e vita anche nell’ultimo miglio del Sud Sudan. Le tende per le vaccinazioni adiacenti agli ospedali di Yirol e Rumbek con i team all’opera e, lì vicino, pickup, motorette e bici pronte a partire per raggiungere i villaggi più remoti, carichi di tutto il materiale necessario: tavoli, sedie, siringhe, guanti, cotone, registri, disinfettanti e ovviamente i vaccini nei contenitori-frigo”. “A dire che la battaglia contro il Covid non può avere pause o rallentamenti. Adesso – sottolinea il direttore dei Medici con l’Africa Cuamm – ancora con maggior fiducia anche in Sud Sudan, visto che la sicurezza delle strade e la collaborazione delle comunità ce lo consentono. Dobbiamo vaccinarci tutti, nessuno escluso, per il bene di tutti, specie i più fragili”. “Ed è attorno a queste sfide – anticipa Carraro – che ruoterà il nostro Annual Meeting in programma a Padova, al Teatro Geox, il prossimo 13 novembre (ore 11.00-12.30). Vogliamo ribadire insieme, quest’anno finalmente anche in presenza, la nostra voglia e tenace determinazione a ripartire. In Italia e in Africa. Tutti insieme e con il contributo di ciascuno, chiamati in prima persona a costruire un futuro migliore che non lasci indietro nessuno”. (aise)
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