BUENOS AIRES - Lo scorso sabato 3 aprile il Club Atletico Boca Juniors, una delle due squadre più seguite dell’America-Latina, ha festeggiato il suo 116 anniversario. Per questo motivo, anche a Mar del Plata si è svolta una riunione per ricordare la ricorrenza assieme alla comunità italiana. Una riunione svoltasi presso la filiale del Boca “Peña Boquense “Roberto Mouzo” di Mar del Plata” in onore al difensore con più partite in maglia "Azul y Oro". Presenti all’incontro il presidente della Peña Mouzo, Fernando Castro, e il Presidente della Federazione delle Società Italiane di Mar del Plata e zona, Marcelo Carrara. Oltre a loro, ha presenziato anche Juan Camezzana (rappresentante della comunità ligure di Mar del Plata). Promotori dell’incontro i due attivi componenti della collettività locale, Jorge Natoli e Felix Di Lucente. Nella riunione si sono ricordate le origini italiane della squadra, nello specifico di Genova, la sua crescita in un quartiere dove la popolazione italiana era quasi all’80%, e tutte le iniziative che hanno portato “los xeneizes” (i genovesi) ad essere uno dei più seguiti club del mondo. Si è potuto parlare anche di alcune iniziative riguardo il futuro del peña Mouzo e della Federazione Italiana, anche assieme alla Regione Liguria e alla Basilicata (uno dei fondatori era nato a Muro Lucano). Il 3 aprile 1905 un gruppo di giovani italiani si incontrarono per fondare un club. La casa dove si svolse l'incontro era quella di Esteban Baglietto e vi parteciparono altre quattro persone, Alfredo Scarpatti, Santiago Sana e i fratelli Juan e Teodoro Farenga (originari di Muro Lucano). Due anni dopo, in seguito alla "distruzione" della prima divisa bianco-nera, i cinque ragazzi, il cui patrimonio era soltanto un pallone regalato da un marinaio inglese, dovettero scegliere dei nuovi colori sociali, per cui non mancarono le discussioni. Nell'incertezza fu uno di loro, un certo Giovanni Juan Brichetto, che di mestiere azionava il faro d'ingresso delle navi nel porto di Buenos Aires, a fare una proposta: “Andiamo al molo e vediamo la prima nave che passa”. Appena arrivati sul posto, giunse nel molo la nave Drottning Sophia ("regina Sophia"). A poppa sventolava un vessillo giallo e blu, la bandiera svedese. La discussione si placò: il giallo e il blu sarebbero stati i colori del Boca Juniors. Importanti membri fondatori del club furono anche Arturo Penney, Marcelino Vergara, Luis Cerezo, Adolfo Taggio, Giovanelli, Donato Abbatángelo e Bertolini. Nel 1913 il Boca ottenne la promozione in Primera División. Questo fu possibile grazie all’aumento da parte della federazione calcistica argentina del numero delle partecipanti al campionato da 6 a 15. Nel 1925, poi, il Boca tenne la prima tournée in Europa, per giocare in Spagna, Germania e Francia. La squadra disputò in totale 19 partite, vincendone 15. Per tale motivo fu dichiarato Campeón de Honor ("campione onorario") per la stagione 1925 dalla federazione calcistica argentina. Altri soprannomi sono Boquenses (quelli della Boca), Boquita (piccola Boca), la Mitad Más Uno (riferito alla grande diffusione del tifo boquense nel paese) e la azul y oro (riferito alla maglietta). I tifosi del Boca chiamano loro stessi Jugador Nº12 (Giocatore Nº12) seguendo l'idea che i tifosi siano il giocatore in più della squadra. È, assieme all'Independiente, una delle due squadre sudamericane che hanno vinto più titoli internazionali. Con 18 trofei riconosciuti dalla CONMEBOL si colloca al terzo posto, alla pari con il Milan e l'Independiente e dietro all'Al-Ahly del Cairo (21) e al Real Madrid (27) per trofei confederali ed interconfederali vinti. È riconosciuto dalla FIFA come uno degli 11 club classici dell'Argentina e dei 54 dell'America meridionale. È tra le nove squadre al mondo che sono riuscite a centrare, in due occasioni (nel 2000 e nel 2004), il triplete, composto dai titoli di campione nazionale, del continente e del mondo con la particolarità che si giocavano due campionati argentini nello stesso anno. Il club è stato inoltre nominato miglior club sudamericano del decennio 2001-2010 dall'Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio. È inoltre l'unica squadra argentina che può vantare la doppietta nazionale, avendo vinto nel 2018 il campionato argentino di massima serie e la Copa Argentina, risultato già ottenuto nel 1969 e nel 2015. (aise)
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