“Da quest’anno c’è un angelo italiano che dall’alto sprona a studiare e a crescere nel nome del binomio sport-educazione i ragazzi più disagiati della periferia di Malindi. Grazie all’iniziativa e alla generosità di parenti e amici di Edoardo Sbianchi, lo studente dell’Università Cattolica di Milano scomparso per un tragico incidente stradale lo scorso settembre 2021, gli undici migliori alunni della Ganda Primary School che partecipano al programma dell’accademia di calcio Real Malindi, fondata da Freddie del Curatolo con l’allenatore e assistente sociale Davis Badili Kenga, hanno ricevuto una borsa di studio per tutta la stagione scolastica 2022 ed altri compagni di scuola sono pronti, se miglioreranno le proprie performance, a seguirli e poter usufruire di un aiuto essenziale, per loro e per le loro famiglie”. A scriverne è Leni Frau su “malindikenya.net”, magazine online diretto da Freddie del Curatolo.
“Grazie alla disponibilità del preside della Ganda Primary School, Nicholas Mwangala, con una riunione pubblica con i genitori degli alunni è stata spiegata la filosofia dell'accademia e la volontà di portare avanti l'iniziativa delle borse di studio anche per gli anni a venire, per chi lo meriterà, allargando se possibile i beneficiari ad altri studenti che miglioreranno le loro performance.
Edoardo amava il Kenya ed aveva visitato quel progetto (qui il suo toccante ricordo su Malindikenya.net), disputando una partita con i ragazzi della Real Malindi e donando scarpe e guanti da portiere, il ruolo che prediligeva.
Così i genitori Fabio e Francesca, il fratello Ludovico e tanti compagni di scuola e loro genitori, insieme ad altri amici, hanno deciso di sposare in nome suo la causa dell’accademia e di aiutare le tante famiglie che vivono appena sopra la soglia di sopravvivenza.
Alcuni dei ragazzi che hanno ricevuto la borsa di studio, come John Okumu, Matsaki Mwaringa e Daniel Ruhusa vivono con genitori e 4 o più fratelli in una sola stanza all’interno di una capanna di fango, altri hanno perso il padre e la madre non ha un’occupazione stabile, quasi tutti consumano un solo pasto al giorno, quasi sempre polenta e verdure.
Edoardo era uno sportivo, appassionato di calcio ed un volonteroso studente che sapeva dove voleva arrivare. Ora in sua memoria speriamo di poter dare un futuro ad un gruppo di ragazzi che attraverso i valori a lui cari avranno la possibilità di una vita migliore ed essere d’esempio a tanti altri coetanei che rischiano ogni giorno di cadere nella grande trappola del disagio, della droga e della criminalità”. (aise)
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