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Lettera di “Identità italiana – Italiani all’estero” al presidente del Consiglio Mario Draghi


Lettera di “Identità italiana – Italiani all’estero” al presidente del Consiglio Mario Draghi su alcune problematiche che riguardano i connazionali all’estero


ASSOCIAZIONI

L’associazione chiede che il piano vaccinale includa anche i connazionali all’estero e richiama l’attenzione su scuole, cultura, editoria e rappresentanza


ROMA – L’associazione culturale “Identità italiana – Italiani all’estero”, presieduta da Aldo Rovito, segnala in una nota di aver scritto una lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi per richiamare la sua attenzione su alcune problematiche che riguardano i connazionali all’estero.

In primo luogo, il sodalizio sottolinea la necessità che il piano vaccinale anti-Covid 19 includa anche questi ultimi, a cominciare dai membri delle Forze Armate impegnati nelle missioni di pace e di sicurezza internazionale e dai dipendenti di Ambasciate, Consolati, Istituti di Cultura, Camere di Commercio e Scuole statali italiane all’estero. Oltre ad essi, si evidenzia in particolare la necessità di provvedere alla vaccinazione di quei connazionali che risiedono in Paesi in cui le infrastrutture sanitarie sono carenti e che quindi con molta difficoltà e ritardo avvieranno piani di vaccinazione efficaci per la popolazione residente. Un richiamo – segnala la nota – che era già stato formulato dal Cgie al ministro della Salute, Roberto Speranza.

A Draghi viene poi ricordata la questione dell’Istituto Statale Onnicomprensivo Italiano di Asmara, chiedendo di assicurare il massimo sostegno all’ambasciatore d’Italia in Eritrea per l’impegno finalizzato alla riapertura della scuola, che svolge da lungo tempo una importante funzione culturale e formativa e assicura la presenza italiana in una regione strategica del continente africano, sia per l’immagine dell’Italia che per lo sviluppo di relazioni commerciali ed economiche.

Sempre sul fronte delle Scuole italiane all’estero, l’associazione insiste anche sulla necessità di garantire un elevato livello formativo e culturale, attraverso l’incremento dei fondi loro destinati per attività integrative, per l’apertura di sezioni di scuola materna e di asili nido, e per una significativa riduzione del personale assunto in loco, a vantaggio di personale inviato dal Ministero dell’Istruzione italiano.

Si ricorda poi che la promozione di lingua e cultura italiana all’estero, sia presso i connazionali emigrati, che presso gli italo discendenti, costituisce il migliore investimento pubblico per incentivare sia il turismo verso il nostro Paese, sia le esportazioni dall’Italia; per questo motivo si sollecitano finanziamenti aggiuntivi a progetti innovativi, come l’insegnamento della lingua a distanza, e agli enti che già operano nel campo. Si ritiene inoltre necessaria una revisione e un miglioramento del sistema di contribuzione alla stampa italiana all’estero, e un incremento dei fondi ad essa dedicati. Per il sodalizio queste risorse aggiuntive potrebbero provenire dai finanziamenti dell’Unione Europea nell’ambito del Recovery Plan.

L’associazione ricorda infine come alla luce della recente riforma costituzionale che ha ridotto il numero dei parlamentari sia necessario “riequilibrare il deficit di rappresentanza” determinatosi per i connazionali all’estero, suggerendo, quale “via meno difficile da percorrere”, di “affidare maggiori competenze sia ai Comites, sia al Cgie, mediante una iniziativa legislativa d’impulso governativo”.

In ultimo vengono richiamate la difficoltà dei connazionali bloccati in Brasile per via dell’emergenza sanitaria, e che sono ancora in attesa di rientrare in Italia, e della collettività presente in Crimea, in merito alla quale l’associazione segnala ostacoli che impedirebbero il mantenimento delle relazioni con l’Italia. “Con l’annessione della Crimea da parte della Federazione Russa – si spiega nella nota – e le conseguenti sanzioni imposte alla Federazione Russa dalla Unione Europea, e’ diventato impossibile per questa Comunità mantenere i rapporti con l’Italia, rapporti che da pochi anni erano stati ripresi con borse di studio per giovani presso Università Italiane, viaggi di istruzione, scambi culturali”. (Inform)

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