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Imbroncamento pennoni nave Vespucci

Sul veliero della Marina Militare un’usanza che trae origine dalla tradizione marinara genovese

LA SPEZIA – Le tradizioni sono garanti di una cultura che il nostro Paese ha esportato nel

Sul veliero della Marina Militare un’usanza che trae origine dalla tradizione marinara genovese LA SPEZIA – Le tradizioni sono garanti di una cultura che il nostro Paese ha esportato nel mondo erogando civiltà laddove esistevano sistemi sociali ancora primitivi.  Tuttavia sia l’unificazione del Regno d’Italia, che proprio quest’anno compie 160 anni, che la nascita della Marina Repubblicana hanno messo in ombra o temporaneamente perduto una serie di usanze che le marine pre unitarie avevano eredi
Imbroncamento pennoni nave Vespucci

mondo erogando civiltà laddove esistevano sistemi sociali ancora primitivi. Tuttavia sia l’unificazione del Regno d’Italia, che proprio quest’anno compie 160 anni, che la nascita della Marina Repubblicana hanno messo in ombra o temporaneamente perduto una serie di usanze che le marine pre unitarie avevano ereditato da una cultura cristiana millenaria.

Una di queste riguarda un rituale marinaresco che dava origine ad un particolare assetto dei pennoni, nelle unità a vele quadre, da assumere durante la settimana Santa dal giovedì alla mezzanotte del sabato. Un’usanza che trae origine da una tradizione della marineria genovese e di cui può trovarsi prova nel santuario di Montallegro, sopra Rapallo, dove sono conservati quadri ex voto di velieri con pennoni imbroncati.

Ciononostante il primo documento che parla di questa tradizione è la “Raccolta delle leggi ed ordinanze dell’anno 1827 per la Dalmazia”, una pubblicazione edita dalla cancelleria dell’Impero Austriaco. Essa sancisce che in tutti i bastimenti di sua maestà i pennoni vengano incrociati e vi rimarranno così fino al momento del gloria dovendosi allora ristabilire il tutto come prima.

Successivamente il Regno d’Italia ha inserito l’articolo all’interno del “Regolamento sulle bandiere, le insegne, gli onori e le visite, ed. 1938” con il testo la Regia Marina assume i segni generali di lutto nella ricorrenza della Santa Pasqua. Le navi a vela, se in porto, tengono i pennoni imbroncati.

Ancora più di recente lo Stato Maggiore della Difesa ha citato la tradizione in una pubblicazione del 1973 attraverso un articolo che definisce l’assunzione delle bandiere ed insegne a mezz’asta sia nelle circostanze di lutto nazionale che per la settimana Santa.

In questi eventi i pennoni delle navi a vela devono essere imbroncati ovvero rimossi dalla posizione in croce ed inclinati sul piano verticale di circa 30/45 gradi in sensi opposti (trinchetto in senso orario, maestra in senso antiorario) in modo da formare una X a simboleggiare la croce della Passione di Cristo nostro Signore.

E’ così che giovedì 1 aprile, i nocchieri di Vespucci e Palinuro, ormeggiati presso la Base Navale di La Spezia, hanno modificato l’assetto dell’alberata in segno di lutto nel rispetto delle usanze connesse con la settimana Santa.


(Gianfranco Bacchi/Inform)

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