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“Il popolo di mezzo”

MIGRAZIONI



ITALIANI ALL’ESTERO

Candidato al Premio Strega il nuovo romanzo di Mimmo Gangemi

ROMA – “Quanto lontano si doveva spingere un padre per regalare un futuro ai propri figli?” La domanda posta ai lettori è sulla copertina de “Il popolo di mezzo” , romanzo in cui Mimmo Gangemi torna a raccontare l’emigrazione italiana in America (lo aveva già fatto nel 2011 con “ La signora di Ellis Island”). Il libro , appena uscito per i tipi dell’editore Piemme, è candidato al Premio Strega 2021

Scrive lo scrittore e saggista Raffaele Nigro, sul sito del Premio Strega, che quello di Gangemi è “un romanzo complesso che chiama alla memoria i libri di Mario Puzo, il disincanto di John Fante e il rimprovero sociale di Corrado Alvaro, ma che si chiude con la luce di una fortuna finalmente costruita sulle infelicità del passato”.

Un romanzo che “è memoria di ciò che siamo stati, è testimonianza di un popolo in cammino che ha saputo sollevarsi da inorgoglirci” sottolinea lo stesso Gangemi sul blog della Piemme. “L’emigrazione mi appartiene -spiega – da quando nelle sere di levantina ascoltavo, attorno alla ruota del braciere, quella dolorosa alla Merica dei miei nonni. E me la rinverdiscono le vicende degli sventurati che, a oltre un secolo di distanza, percorrono una strada d’acqua che, seppure di Mediterraneo, si ripete uguale all’antica nostra e spesso impatta a sua volta nel pregiudizio e nel razzismo. Noi eravamo il popolo di mezzo, né bianchi e né neri, invisi al punto da subire linciaggi, da innocenti, così nel 1891 a New Orleans, dove vennero impiccati undici siciliani già assolti per l’omicidio del Chief, il capo della polizia, così nel 1910 a Tampa, in Florida, per la colpa di uno sciopero, così a Vicksburg, a Louisville, a Denver, a Walsenburg, ad Hahnville, a Tallulah, a Erwin, ad Ashdown, a Davis. Peregrinando tra simili vicende, mi sono imbattuto nel jazz e ho scoperto che la sua nascita va ascritta a merito dei neri e dei siciliani, in pari misura, perché combinarono assieme gli spiritual dei campi di cotone con gli strumenti a fiato e le sonorità delle bande tradizionali, agli inizi del Novecento, quando, sui novantamila abitanti di New Orleans, dodicimila erano siciliani. E fu Nick La Rocca, originario di Salaparuta, a incidere nel 1917 il primo disco di successo, con un milione e mezzo di copie vendute”.

Mimmo Gangemi è nato nel 1950 a Santa Cristina d’Aspromonte (Reggio Calabria). Alterna la professione di ingegnere a quella di giornalista (collabora con La Stampa) e di scrittore. Tra i suoi titoli :“Il giudice meschino” (Einaudi 2009), “La signora di Ellis Island” (Einaudi 2011), “Il patto del giudice” (Garzanti 2013), “Un acre odore di aglio” (Bompiani 2015), “La verità del giudice meschino” (Garzanti 2015), “Marzo per gli agnelli” (Piemme 2019). Nel 2017 partecipa con un suo contributo alla raccolta di saggi “Attenti al Sud” edito da Piemme. (Inform)



LUNEDÌ, 1 MARZO, 2021

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