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Il corpo delle donne (e degli LGBTQI+) è un campo di battaglia

A Francoforte l’incontro con la ricercatrice Asia Leofreddi


A settembre di quest'anno lo stato del Texas ha approvato una legge che vieta l'aborto dopo sei settimane di gravidanza. A gennaio, in Polonia, è entrata in vigore una legge che vieta l'aborto anche in caso di malformazione fetale. Nello stesso Paese, a marzo, è stato presentato in Parlamento un progetto di legge per ritirare il Paese dalla Convenzione di Istanbul. Questi sono solo due degli esempi più recenti di un contraccolpo contro i diritti delle donne (a cui si aggiungono gli attacchi alle minoranze LGBTQI+) a cui stiamo assistendo nel contesto di molte società democratiche occidentali. Perché sta accadendo? Cosa si muove dietro a questi attacchi? Qual è il ruolo dei partiti politici populisti di destra? E, soprattutto, i movimenti progressisti sono sulla strada giusta per affrontare questa crisi? Per rispondere a queste domande il 18 e il 19 settembre il museo d'arte contemporanea Frankfurter Kunstverein (FKV), insieme al centro di ricerca Normative Orders della Goethe University e al Comune di Francoforte, hanno organizzato un evento pubblico intitolato Your body is a battleground: ultra-conservative strategies to restore a “natural order”. La curatrice è Asia Leofreddi, giornalista di Confronti e dottoranda in sociologia dei diritti umani all’Università di Padova. Due giorni, sei panel, sul crescente contraccolpo ai diritti delle donne e delle persone LGBTQI+ dovuto al consolidamento dei nuovi movimenti ultraconservatori a livello nazionale e globale. L’obiettivo è quello di rendere pubblici contenuti, strategie e fondi di queste reti di organizzazioni, ma anche di riflettere criticamente su come affrontare questa crisi, a partire da una ricognizione storica delle condizioni politiche e sociali che l'hanno generata. Tra gli speakers nomi di rilievo nazionali e internazionali come Natasha Strobl, Annalisa Camilli, Kristina Stoeckl, Nina Horaczek, Sara Farris, Ilse Lenz, Paul Blokker, Massimo Prearo e altri. Tra i momenti chiave, il panel di apertura con Neil Datta, segretario dell’Interparliamentary forum for sexual and reproductive rights, in cui presenterà il suo ultimo report Tip of the Iceberg, sui sistemi di finanziamento delle organizzazioni ultra-conservatrici europee, e il keynote speech di Nancy Fraser, filosofa statunitense di fama mondiale, che, in collegamento da New York causa Coronavirus, analizzerà il fenomeno dell’antifemminismo come risposta a quattro decenni di “progressismo neoliberale”. A volere fortemente queste due giornate è stata in particolare la direttrice del FKV, Franziska Nori, che dice: “Il Frankfurter Kunstverein ospita questa conferenza perché riteniamo che il tema sia d’importanza cruciale per la vita delle donne e degli LGBTQI+, anche in Germania. Abbiamo voluto un evento che fosse veramente interdisciplinare e pubblico, che mettesse insieme attori che operano nei settori culturali e politici della città e che permettesse alla cittadinanza di conoscere un fenomeno che riguarda tutti noi, sviluppando strumenti concreti per affrontarlo”. (aise)

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