foto di Andrea Cabiale
Lunghi applausi e molte domande da parte del pubblico alla conferenza del professor Giulio Maira dal titolo “Il Cervello è più grande del Cielo” organizzata il 17 marzo dalla Dante Alighieri del Principato di Monaco al Théâtre des Variétés di Montecarlo
L'incontro, alla presenza dell'Ambasciatore d'Italia Giulio Alaimo, ha permesso ai numerosi presenti di comprendere, come spiega il sottotitolo del libro, i segreti della mente spiegati dal grande neurochirurgo Giulio Maira, che durante la sua carriera ha rivestito alcuni tra i più prestigiosi ruoli in ambito accademico e sanitario ed è attualmente Fondatore e Presidente della Fondazione Atena Onlus per promuovere la ricerca scientifica, neurochirurgo e professore aggiunto presso l’Istituto clinico Humanitas di Milano e Direttore Scientifico del “Maira Brain Center” presso la Clinica Quisisana di Roma. “Quando si decide di parlare del cervello, a prima vista può sembrare che ci sia poco da dire - ha spiegato il neurochirurgo – tanto ci sembra naturale percepire i colori e i suoni, tornare con la memoria alla nostra infanzia o vivere le fantasie dei nostri sogni, eppure tutto quello che facciamo è il risultato della frenetica attività di miliardi di cellule cerebrali”. Nel cervello umano vi sono infatti 86 miliardi di neuroni, capaci di realizzare milioni di miliardi di connessioni, tanto che si calcola che l'insieme delle nostre cellule cerebrali possa eseguire fino a 38 miliardi di operazioni al secondo. In un cervello umano adulto ci sono più di 150mila miliardi di sinapsi e gli assoni, le lunghe fibre di connessione tra le cellule, coprono una lunghezza di circa 160mila chilometri. Definito dal Professore Maira “l'organo più meraviglioso e misterioso dell'universo conosciuto”, il cervello è la sede del pensiero in tutte le sue manifestazioni: dal pensiero veloce e intuitivo che si attiva sia per una risposta rapida, sia per valutazioni complesse a cui la mente risponde rapidamente; al pensiero lento e riflessivo più faticoso nel suo sviluppo, che vagliando tutte le informazioni disponibili, usa il sistema nervoso nelle sue proprietà cognitive più sviluppate. Pur essendo una macchina sofisticatissima, il cervello ha bisogno di un lento tempo di maturazione - circa 20 anni - necessario per imprimere nella mente di ognuno un'impronta molto personale, che lo porti dall'infanzia al pieno sviluppo. Ricorrendo ad una citazione di Honoré de Balzac “I ricordi rendono la vita più bella, dimenticare la rende più sopportabile”, Maira ha introdotto il tema della memoria. Si memorizza soprattutto tutto ciò che stupisce, che emoziona o spaventa. Ed è poi tramite l’attivazione di una parte del cervello denominata amigdala (deputata all’elaborazione delle nostre emozioni) che viene trasmesso un segnale all'ippocampo che memorizza il ricordo. Attraverso questo meccanismo si evidenzia quanto il cervello tenda ad essere selettivo e libero. Ma la grandezza più straordinaria del nostro cervello sta nel mistero della coscienza, a cui il professore regala il titolo onorifico di “Sua Maestà”. Quest'ultima è lo stato di consapevolezza raggiunto dall’attività della mente. “La consapevolezza di essere coscienti è il miracolo dell'uomo che indaga sé stesso” afferma Giulio Maira. Questo viaggio alla scoperta del cervello si è concluso con un cenno alla neuroplasticità, cioè alla capacità propria del cervello di non smettere mai di imparare e continuare a crescere per tutta la vita, anche nella senescenza. “Una nota positiva – il commento della Dante Monaco – che non può che indurci ad allenare e a mantenere questo organo al meglio possibile, adottando corretti stili di vita, un impegno cognitivo, ma soprattutto evitando i danni, talvolta permanenti, che droghe e abuso di alcol possono avere sul nostro cervello”.
(aise - IESTV.TV )
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