In occasione delle celebrazioni della Giornata della Ricerca Italiana nel Mondo 2022, nel pomeriggio di domani, 21 aprile, l’Ambasciata d’Italia a Parigi, in collaborazione con le associazioni Alumni Polimi Parigi, Alumni Polito Paris e RECIF, propone un evento volto a mettere in valore il contributo dei ricercatori e degli enti di ricerca italiani sulle tematiche dell’energia “low carbon” e sulle potenzialità delle collaborazioni bilaterali.
La lotta contro i cambiamenti climatici è diventata un obiettivo prioritario e improrogabile della comunità internazionale in cui l’UE e paesi come l’Italia e la Francia possono e devono giocare un ruolo importante. La decarbonazione delle fonti primarie è quindi destinata a essere sempre più un tema ed una opportunità importante per la R&D in ambito pubblico e privato, grazie anche ai finanziamenti dei vari piani di rilancio nazionali.
Lo sviluppo massiccio delle rinnovabili come il solare termico, il fotovoltaico e l’eolico resta un asse prioritario per la produzione di elettricità per rimpiazzare i combustibili fossili. L’elettricità, inoltre, è destinata a essere utilizzata in modo molto più esteso nei trasporti e per sostituire la combustione in impianti industriali. La via verso ”all electric”, per quanto seducente, richiede tuttavia di rispondere a molteplici sfide che mettono a dura prova il sistema elettrico attuale.
Nel corso della giornata saranno affrontate le grandi sfide ingegneristiche e gestionali connesse alla integrazione efficiente nella rete elettrica delle fonti energetiche disponibili immediatamente e le prospettive scientifiche affinché si possano sviluppare nuove tecnologie, dei “game changer” sul lungo periodo.
La ricerca necessaria per dare risposta a queste sfide è molto articolata: dai modelli matematici per la gestione ottimale dei flussi energetici, i big data per consumi e produzione fino alle tecnologie di trasporto innovative, i sistemi di accumulo, le smart grids. Le caratteristiche delle rinnovabili, implicano necessariamente di disporre di reti elettriche avanzate, di una rete di stoccaggio diffusa e di una capacità di produzione di back-up che sia regolabile a piacimento, per i momenti “senza sole e senza vento”. Oggi in molti paesi questa capacità è assicurata dai combustibili fossili, che vanno abbandonati “whatever it takes”. Il nucleare da fissione di quarta generazione potrebbe costituire una tappa intermedia, mentre la fusione promette un’energia inesauribile senza scorie e senza rischi di funzionamento o proliferazione, ma è lecito chiedersi quanto siamo distanti da queste due soluzioni.
Queste tematiche saranno sviluppate nel corso della tavola rotonda “La ricerca al servizio delle energie low-carbon”, con alcuni dei maggiori attori della R&D nei settori di interesse. Introdotti dai saluti istituzionali e dall’intervento di Sergio Orlandi (ITER) “ITER: La fusione Nucleare e le sfide della transizione energetica verso un futuro low-carbon”, si alterneranno in qualità di relatori, con la moderazione di Alessio Iovine del CNRS ed Emanuele Martinolli di POLIMI: Martina Adorni (Nuclear Energy Agency) su “Sfide e opportunità della ricerca sulla sicurezza di nuovi reattori: il contributo italiano alla NEA”; Marco Chiaramello (RTE) su “Sfide e opportunità per la rete di distribuzione elettrica in Italia, Francia e Europa”; Gian Maria Sannino (ENEA) su “Sfide legate alla modellizzazione delle energie rinnovabili”; e Anna Teyssot (VERKOR) su “La ricerca al servizio delle batterie del futuro”. (aise)
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