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Corriere canadese/ Dall’Italia al Canada, immigrazione interrotta - di Francesco Veronesi


- “Il fenomeno migratorio dall’Italia al Canada ha subito un forte rallentamento negli ultimi anni. Ad avvalorare questa tesi, che in passato è stata documentata dal Corriere Canadese sulla base dei numeri del ministero dell’Immigrazione di Ottawa, sono anche i dati nell’ultimo Rapporto Migrantes, nel quale viene analizzata non solo la consistenza numerica degli arrivi e delle partenze dei singoli Paesi, ma anche il periodo storico nel quale il trasferimento all’estero dall’Italia ha avuto luogo”. Ad analizzare i dati del Rim è Francesco Veronesi, direttore del quotidiano Corriere canadese, che al rapporto dedica diversi approfondimenti.

“Per comprendere appieno la natura del fenomeno migratorio italiano nel nostro Paese, dobbiamo quindi fare riferimento a tre diversi elementi presenti nello studio annuale della Fondazione Migrantes: l’anzianità d’iscrizione all’Aire - l’Anagrafe per gli italiani residenti all’estero - la motivazione che ha portato all’iscrizione al registro e il numero di pensioni che vengono percepite dagli italiani che vivono al di fuori dei confini del Belpaese. Passando al setaccio questi dati e incrociandoli, siamo in grado di ottenere un’istantanea fedele e significativa che ci permette di capire la natura e la tipologia dell’immigrazione italiana nelle singole Nazioni.

Qui in Canada, dove risiedono 142.980 italiani con regolare passaporto - un decimo circa dell’intera comunità italocanadese, che in totale supera il milione e mezzo - la stragrande maggioranza delle persone registrate all’Aire si è iscritta al registro da almeno 15 anni: si tratta del 60,2 per cento del totale. Inoltre, il 15,5 per cento si è registrata in un periodo compreso tra i 10 e 15 anni e l’11,9 per cento tra i 5 e i 10 anni.

Siamo di fronte, quindi, a una tipologia migratoria che ha avuto una grande forza indietro nel tempo e che si è affievolita e indebolita negli ultimi anni.

Ma quali sono le motivazioni che hanno spinto all’iscrizione all’Aire? Secondo il Rapporto Migrantes, il 57,9 per cento dei registrati lo ha fatto per espatrio, lo 0,9 per cento per trasferimento e il 28,8 per cento per nascita.

A sovrapporsi a questi due elementi troviamo poi il numero degli anziani che percepiscono la pensione di anzianità dall’Italia.

Secondo la Fondazione Migrantes, sulla base dei dati forniti in Italia dalla stessa Inps, il Canada è il secondo Paese al mondo per numero di pensionati italiani residenti. In Germania vivono 49.451 pensionati italiani, nel nostro Paese 45.269, mentre sale sul podio l’Australia con 36.076. A seguire troviamo la Francia (35.326), gli Stati Uniti (32.212), la Svizzera (28.603) e l’Argentina (16.238).

Anche questo dato, relativo all’erogazione previdenziale, mette in luce come il fenomeno migratorio dall’Italia al Canada sia stato sostanzialmente molto forte in passato e si sia attenuato con il tempo. Il numero di pensionati è altissimo rispetto al numero degli iscritti all’Aire: in Germania infatti vivono 801mila italiani e il numero dei pensionati è di poco superiore a quello del Canada, dove i residenti italiani sono meno di 150mila”. (aise)

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