Ai piedi di imponenti montagne o immersi nel verde rigoglioso delle campagne piemontesi, i piccoli borghi medievali di questa affascinante regione sono dei capolavori dove arte, storia e natura si intrecciano in un connubio perfetto.
Le lancette sembrano essersi fermate ad un passato in cui i paesini fervevano nelle loro mille attività, sotto l'occhio attento e protettivo delle nobili famiglie locali.
Non fa dunque eccezione Barolo (o Bareul, come è chiamato in piemontese), storico borgo situato nella regione delle Langhe, adagiato su un piccolo altopiano a forma di sperone e da cui ha origine il nome del famoso vino.
Protetto dai rilievi circostanti, disposti ad anfiteatro, il villaggio colpisce subito per la posizione del suo nucleo urbano rispetto ai paesi adiacenti. Nel 1250 la famiglia Falletti acquisì tutti i possedimenti di Barolo dalla vicina Alba.
Dinastia potente di banchieri ed esponenti della nuova borghesia, segnarono il destino di Barolo e delle zone circostanti fino ad arrivare, nel 1300, a comandare una cinquantina di feudi piemontesi.
Nonostante il fenomeno sia stato ampiamente arginato, anche la zona di Barolo ha decisamente subito il periodo della Malora descritto meravigliosamente dal grande scrittore Beppe Fenoglio: la viticoltura è stata abbandonata per dei lavori più sicuri nelle grandi città.
Oggi, invece, i giovani scelgono il mestiere del viticoltore, mentre i più anziani ritornano a farlo.
Non stupisce il fatto che il borgo sia un tutt’uno con il vino: la sua presenza si respira ovunque. Il nettare che si produce qui fa del suo luogo di origine una sorta di luogo sacro per gli appassionati del buon bere.
Per questo, merita una visita il Castello dei Marchesi Falletti, all’interno del quale è ospitato il WiMu, il Museo Etnografico ed enologico del Barolo.
La Cappella del Barolo di Sol LeWitt e David Tremlett è uno dei primi e più riconoscibili progetti di recupero e valorizzazione del contesto ambientale delle Langhe con interventi di arte contemporanea internazionale.
Costruita nel 1914 come riparo da temporali e grandinate per chi lavorava nelle vigne circostanti e mai consacrata, la Cappella di SS. Madonna delle Grazie fu acquistata dalla famiglia Ceretto nel 1970 assieme a 6 ettari del prestigioso vigneto di Brunate, nel cuore della DOCG del Barolo. Ridotta a rudere dopo anni di abbandono, si è trasformata in uno degli edifici più famosi del territorio: la scintilla creativa è scaturita all’improvviso davanti a un bicchiere di Barolo, o almeno così narra la leggenda.
COME SI ARRIVA: Da Torino: prendere l'autostrada A6 in direzione Savona. Uscite sulla A33 a Cherasco sulla SP12. Dalla SP12, girare a sinistra sulla SP3 in direzione Barolo. Continuare sulla SP3 fino al paese.
ALTRI LUOGHI DA VISITARE: A una manciata di chilometri da Barolo, sorge Grinzane Cavour, piccolo borgo - castello, il cui nome rende omaggio allo statista Camillo Benso Conte di Cavour, che di Grinzane fu Sindaco per ben 17 anni. posto su un colle circondato da vigneti, gode del panorama tipico piemontese, che conduce lo sguardo inevitabilmente verso il castello medievale.
(9Colonne © IESTV.TV 23)
Queste pagine sono curate dall'Osservatorio di Ass.: ITALIANO ALL'ESTERO
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