ROMA - Chiarezza e trasparenza: questi dovrebbe essere i tratti salienti della tanto attesa convenzione tra Farnesina e patronati di cui oggi pomeriggio i consiglieri del Cgie e i rappresentanti di patronato hanno discusso con il sottosegretario agli esteri Della Vedova e il direttore generale Vignali. Consigliera del Cgie e coordinatrice Acli in Brasile, Rita Blasioli Costa ha sostenuto l’esigenza di essere “chiari” soprattutto “per il lavoro che devono fare i patronati nel futuro. La disponibilità e competenza non vengono da sé, ma da un percorso di formazione, perché nessuno è nato pronto”, quindi, “vorrei che ci fosse una valutazione delle esigenze dei territori”, perché è vero che “la legge c’è, ma è di 20 anni fa e le necessità sono cambiate molto”. Ad esempio “in America Latina un tema centrale su cui il supporto dei patronati è importante è la doppia cittadinanza; senza questo supporto nel lavoro di preparazione della pratica ci vorrebbero ben più di 12 anni di attesa. Portare a casa la convezione a fine consiliatura – ha concluso – sarebbe molto bello”. La convenzione, ha aggiunto il consigliere Renato Palermo, presidente dell’Inca in Uruguay, darebbe “legittimazione ad una attività che già facciamo”. “Non possiamo dipendere dalle opinioni o dalle volontà dei consoli, che a volte accettano le pratiche e altre volte no. Un buon accordo – ha sottolineato concludendo – sarebbe utile per la collettività”. Vice segretario per l’America Latina, Mariano Gazzola ha riconosciuto che “siamo tutti d’accordo sulla necessità della convenzione, perché nella realtà la collaborazione tra consolati e patronati già esiste, solo che oggi viene amministrata discrezionalmente da ogni ufficio consolare o anche da qualche impiegato dell’ufficio consolare competente per mansione”. Un “regolamento generale” sarebbe “utile sotto tutti i punti di vista, anche per dare maggiore garanzie di trasparenza ad una attività così importante” perché “il mondo non è così roseo come l’abbiamo presentato, quindi se ci sono regole, paletti e norme miglioriamo il servizio”. Ai tre punti citati dal Dg Vignali – previdenza, assistenza, nuova mobilità – su cui “i patronati fanno un grande lavoro”, Gazzola ne ha aggiunto un quarto, l’informazione: “oggi un connazionale che vuole sapere come fare una pratica non si rivolge al consolato che non risponde perché non ha tempo, si rivolge ai patronati, ai Comites, alle associazioni e ai consiglieri del Cgie”. Per questo punto specifico dell’accesso all’informazione, ha concluso, “ci dovrebbe essere una convezione anche con le associazioni”. Di sussidiarietà e punteggi ha parlato invece Silvana Mangione, vicesegretaria per i Paesi anglofoni extra ue: “la sussidiarietà viene data per scontata, ma la verità è che senza i patronati nei grandi territori i consolati non potrebbero mai sopperire a tutte le richieste”. Certo è che “i patronati si sostengono con il ricavato dei punteggi delle pratiche che fanno, ma i servizi “sostitutivi” non vengono riconosciuti per il punteggio” rappresentando, ad oggi, solo un costo. Sarebbe, ha concluso, un “tema da prevedere nella convenzione”. Rispondendo brevemente a Gazzola, il DG Vignali ha ripreso la parola per spiegare che “abbiamo previsto nella convenzione un paio di richiami alle associazioni” che affiancano i patronati “per favorire l’orientamento dei connazionali”. Anche questo “è una tema per i gruppi di lavoro che dovranno studiare come far funzionare la convenzione”. A tirare le conclusioni è stato il segretario generale Michele Schiavone. Positiva la “ripresa del rapporto con il Maeci per cercare di concretizzare con pragmatismo questa convezione”, ha detto il segretario generale. “La richiesta formale richiesta da Della Vedova partirà già domani mattina; non pensavamo ci fosse bisogno di sollecitare perché davamo per acquisito il nostro lavoro preparatorio, ma ogni nuovo sottosegretario riparte da zero e noi ci adegueremo, affinchè la questione venga affrontata con rapidità, perché c’è un’emergenza che va oltre la pandemia”. L’auspicio di Schiavone e del Cgie tutto è che la convenzione veda la luce “prima del rinnovo del Cgie, che dovrebbe avvenire nella primavera 2022”. La convenzione potrebbe essere presentata durante la Conferenza Stato Regioni Province Autonome Cgie. Quanto alle associazioni, Schiavone ha ribadito l’importanza di non confondere i ruoli: “nell’emergenza ci si impegna con energia e con i soggetti a disposizione, comprese le associazioni; molti di noi fanno parte di associazioni; sappiamo quale è il loro ruolo, ma è un contesto diverso rispetto ai patronati”. Anche per loro vanno pensati “strumenti nuovi” e anche “un sostegno finanziario” “La sussidiarietà è la nostra ricchezza”, ha sottolineato Schiavone, che più volte ha ribadito l’importanza di “fare presto”, al di là delle diverse appartenenze politiche. “Noi faremo la nostra parte, ma chiediamo che si arrivi alla stipula il più presto possibile. Al Dg Vignali chiediamo di dare gambe e vento a queste nostre richieste” anche perché “chi ne trarrebbe i vantaggi sarebbe la rete consolare”. (m.c.\aise)
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