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Comites Olanda: dimissioni e progetti

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Incarico a termine e dimissioni in vista: acque turbolente per il Comites Olanda che presto, pare, sarà sciolto per le annunciate dimissioni dei consiglieri eletti con la lista Inclusiva.

A pochi giorni dall’assemblea del 7 luglio, la Presidente Barbara Summa con Cinzia Rossi (Segretaria), Marcello Battistig (Tesoriere) e i consiglieri Elia Ferrara ed Emanuele Musarra, spiegano in una nota perché si sono astenuti alle elezioni del nuovo vicepresidente, uno dei temi all’ordine del giorno dell’assemblea.

“Ci siamo astenuti – si legge in una nota congiunta – perché il consigliere Roberto Ruggieri, unico candidato, ha annunciato la sua volontà di dimettersi a conclusione dei progetti "Casa Lavoro" e "Nuova Emigrazione", senza spiegazioni. Anche i consiglieri Petruzzi e Checchi della lista Inclusiva hanno espresso la stessa intenzione, anch'essi senza motivazione. Riteniamo irrispettoso candidarsi per un ruolo esecutivo con l'intenzione di dimettersi successivamente. Questa decisione non può ricevere la nostra fiducia se non è accompagnata da una spiegazione pubblica”.

“Abbiamo appreso i motivi delle dimissioni solo dopo, tramite un post Facebook della lista Inclusiva”, continuano Summa, Rossi, Battistig, Ferrara e Musarra. “Se le dimissioni portassero allo scioglimento del Comites, qual sarebbe il vantaggio per la nostra comunità? il Comites è l'unico organo eletto che rappresenta la comunità italiana nei Paesi Bassi che funziona come interfaccia con le autorità consolari e svolge un ruolo informativo, sociale e culturale. Nell'assemblea del 13 maggio 2023 i consiglieri hanno proposto miglioramenti per i servizi consolari, soprattutto riguardo alle tempistiche di emissione dei documenti. Abbiamo per questo incontrato il 31 maggio i responsabili della Cancelleria Consolare. Sottolineiamo che a questo incontro i tre membri dimissionari di Inclusiva non hanno partecipato. Le nostre proposte sono state recepite e implementate, dimostrando a cosa serve il Comites per la nostra comunità. In questo momento stiamo lavorando a due importanti progetti per la comunità: Casa-Lavoro e Nuova Immigrazione, finanziati nel 2022. Crediamo fermamente – concludono – che continuare a fare il possibile per dare una voce alla comunità sia il modo migliore per servire in trasparenza i cittadini italiani che ci hanno eletto”.

Di avviso opposto i consiglieri di Inclusiva.


È lo stesso Ruggieri a firmare il post su facebook citato da Summa, Rossi, Battistig, Ferrara e Musarra, in cui spiega perché ha deciso di dimettersi con i suoi colleghi.

“Ieri (il 7 luglio - ndr), - vi si legge – nell'assemblea del Comites, Inclusiva ha annunciato il consenso tra i suoi eletti di rassegnare le dimissioni. Il nostro intento è stato congelato al termine dei progetti in corso, per rispetto istituzionale verso i lavori avviati, decisione di cui la presidenza era già stata debitamente informata con rispettoso anticipo. Inclusiva ha così deliberato dopo la dolorosa presa d’atto di quanto -non- ha funzionato - e non potrà funzionare- nei Comites, quindi per rispetto nei confronti di quel migliaio di cittadini italiani residenti in Olanda che ci ha votati”, si legge nel post. “Sebbene abbiamo realizzato più in questo breve periodo di quanto sia stato realizzato nell’intero mandato da chi ci ha preceduto, l'incisività e la partecipazione rispetto alla comunità sono state bassissime e il dispendio di nostre energie, rapportato a quanto concretamente possibile, altissimo. Da parte nostra, abbiamo presentato e porteremo a buon fine, come Inclusiva, il progetto Casa&Lavoro, una serie di serate informative con esperti sui due temi che sono tra le problematiche più sentite e che incidono profondamente sul quotidiano di tutti voi”.

“Forse – continua Ruggieri – ancor più urgente per i cittadini italiani, Inclusiva ha lanciato una raccolta firme sulle problematiche legate ai passaporti e cdi, che ha visto nei risultati il potenziamento dei servizi consolari, nei modi che abbiamo suggerito”.

“Questo quanto fatto da Inclusiva nel comites. Ora, quanto il comites non può fare comunque e perché, nonostante Inclusiva”, aggiunge Ruggieri. “Parlando di servizi consolari, l'atteggiamento delle autorità consolari è una delle motivazioni che ci ha spinto a dimetterci. Dalla mancata collaborazione nel reperimento della sede, dovuto per legge; al conto bancario del Comites, operativo solo dopo un anno dall’insediamento, per il sorprendente rifiuto dell'ambasciatore di farsi garante dello stesso, come da consuetudine precedente; fino a fatti più recenti, come il parere obbligatorio sul bilancio dell'ESI, che per causa degli organi consolari è stato dato in bozza dello stesso. Oppure, nel quotidiano, la comunicazione, che per diktat dello stesso consolato era appannaggio esclusivo del presidente, e ad una domanda posta, trovava risposta dopo settimane in un'altra domanda. Un atteggiamento – accusa il consigliere Comites – permeato di indifferenza, se non proprio fastidio. Insomma, di fronte a un Comites che pretendeva di più del stringere mani e partecipare in pompa magna agli eventi, l’autorità consolare ha espresso un intento definibile come ostruzionista. Di tutto questo, nulla è stato reso pubblico per volontà di una parte del Comites, e da qui è mancato il principio di trasparenza e di rappresentanza, ovvero il coraggio di rivolgersi agli organi consolari da pari. Le ambasciate e i consolati sono un'emanazione del governo Italiano, e della sua linea politica, sono pagate con i soldi degli italiani, e dovrebbero rispondere ai cittadini italiani sui loro territori, e non ci sono ragioni perché il Comites non possa esprimere valutazioni anche aspre, dove opportuno farlo. Questo è dialogo. Questa é collaborazione”.

E poi la questione – fondi: “con l’avvento di questo governo di estrema destra e la decisione del taglio dei fondi deciso dal Ministero, questo Comites avrà dal prossimo anno gli strumenti economici per sopravvivere, nulla piú: pagare l'affitto della sede, le bollette e i costi correnti e i rimborsi per i consiglieri. Al di là della magra sussistenza, avanzeranno pochi spiccioli. É giusto chiedersi se vale la pena spendere i soldi dei contribuenti per mantenere un ente che non può fare nulla di più che sopravvivere, tra riunioni deserte, pranzi, cene e rimborsi vari e di contro l'impossibilità di concretizzare alcunchè. Noi pensiamo di no e le nostre dimissioni, che avranno come conseguenza lo scioglimento del Comites Olanda, sono innanzitutto un segnale di protesta estrema nei confronti dell’attuale governo italiano. Noi – conclude Ruggieri – continueremo il nostro lavoro al servizio della comunità come Inclusiva, associandoci in un’entità giuridica riconosciuta di diritto olandese, non limitata dalle pastoie partitiche e istituzionali e quindi agile, ma soprattutto sicuri di intercettare le vere necessità delle cittadine italiane e dei cittadini italiani nei Paesi Bassi


 Comites Olanda: dimissioni e  progetti
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