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Cgie sul Governo Draghi e gli italiani all’estero


Tony Màzzaro intervista il Segretario Generale del Cgie sul Governo Draghi e gli italiani all’estero





ROMA – “Il governo Draghi ha perso punti fra gli scarsi 6,5 milioni di italiani iscritti all’AIRE ovvero all’Anagrafe degli Italiani all’estero. Né nel suo discorso programmatico al Senato e alla Camera e né nelle nomine dei 39 Sottosegretari, per la verità proposti dai partiti della larga maggioranza, Super Mario ha tenuto alcunché conto della significativa componente degli italiani all’estero, evocata invece spesso dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ora, pandemia permettendo, ci si augura che l’intenso lavoro di ben tre plenarie del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero in videoconferenza (26 gennaio, 2 e 9 febbraio) sfoci in giugno/luglio nella celebrazione della terza Conferenza Permanente Stato, Regioni, Province autonome e Cgie”. Lo scrive il Consigliere del Cgie Tony Màzzaro introducendo la sua intervista al Segretario Generale del Cgie, Michele Schiavone.

“Non è la prima volta che i cambi di governo – rileva in primo luogo Schiavone – influiscono sui lavori e sugli appuntamenti del Consiglio Generale degli italiani all’estero (Cgie). Questo organismo, come noto, assieme ai Comitati degli italiani all’estero (Comites) tengono in piedi la rappresentanza delle nostre comunità nel mondo. L’instabilità politica italiana è notoria e condiziona inevitabilmente sia le attività del parlamento che quella di enti e organismi come i nostri ed anche quella della conferenza permanente Stato-Regioni-Province Autonome-Cgie, il cui ruolo è quello di definire e programmare le politiche dirette agli italiani all’estero per un triennio. Riuscire a realizzare questo obiettivo nelle condizioni date, è un mezzo miracolo. Bisognerà quindi crederci fino in fondo e, perciò il Cgie è determinato a raggiungere questo obiettivo”.

Da Màzzaro viene poi chiesto quali siano i primi risultati raggiunti che torneranno a beneficio delle nostre collettività nel mondo. In proposito Schiavone ricorda come sia stato “un grande passo avanti l’esser riusciti a risvegliare l’attenzione di istituzioni terze, diverse da quelle del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, richiamandole ad interessarsi degli italiani all’estero, coinvolgendole in programmi e progetti comuni da realizzare. I risultati che i nostri connazionali si aspettano, saranno valutati al termine della conferenza. Intanto lavoriamo per realizzarla contribuendo a indicare obiettivi chiari e concreti a partire dal rinnovo della rappresentanza, che passa dalle elezioni dei Comites, da tenere ancora nell’anno corrente”.

Da Màzzaro viene anche sollevata la questione dell’Imu (Importo Mobiliare Unica). “Cambierà qualcosa – domanda il Consigliere a Schiavone – o resterà quanto deciso ovvero che per il 2021 il taglio del 50% delle tasse sulla prima casa sarà limitato agli iscritti AIRE, ma fruitori di una pensione in regime internazionale ovvero che percepiscono una pensione estera insieme ad una ‘minima’ italiana?. “Ricordiamo – risponde il Segretario Generale – che il Presidente del Consiglio Draghi ha una biografia di grande rispetto, costruita nel mondo economico e alla guida di quelle istituzioni. Pare che stia lavorando ad un programma per allineare quanto di sperequativo alimenta la competizione fiscale tra i paesi comunitari e giungere alla realizzazione di strumenti compensativi per i paesi rimasti indietro. In Italia si parla di introdurre la patrimoniale e di ripristinare la tassazione sull’IMU per tutti gli immobili, anche per i proprietari di una prima e unica casa. In merito al quesito sul riconoscimento della riduzione dell’aliquota del 50% per i pensionati italiani all’estero, fruitori di una pensione in regime internazionale, ritengo che sotto l’aspetto giuridico e etico il provvedimento abbia gravi elementi discriminatori. Bisognerà quindi trovare soluzioni adeguate per rispondere a istanze legittime e sacrosante, a chi è proprietario di immobili in Italia e ne usufruisce per poche settimane l’anno”. Nel corso dell’intervista viene toccato anche il tema del turismo delle radici e delle eventuali agevolazioni previste per questo settore. Su questo punto Schiavone sottolinea come le agevolazioni o i bonus decisi dal governo precedente per favorire il turismo in Italia non abbiano prodotto i risultati sperati e il bonus famiglia, assegnato solo a chi risiedeva in Italia, sia stato utilizzato in bassa percentuale. “Il turismo di ritorno o delle radici – aggiunge il Segretario Generale – è un surrogato di offerte rivolte agli italiani all’estero, agli italodiscendenti che occorrerà definire, formalizzare e rendere fruibili indistintamente. L’anno scorso lo stesso Cgie ha stipulato una convenzione con l’Ente Nazionale del Turismo Italiano (ENIT) per promuovere e agevolare tariffe, servizi e offerte turistiche da proporre alle nostre comunità interessate a visitare i piccoli borghi, i paesi d’origine dai quali sono partiti loro o i loro antenati. Ora con il nuovo governo il turismo ha un proprio ministero. Il Cgie ha proposto all’ENIT l’erogazione di una tessera del turista ai connazionali residenti all’estero, la quale dovrebbe garantire loro diverse agevolazioni per le vacanze nel Bel Paese”. Nel corso dell’intervista anche una riflessione sul valore aggiunto degli italiani all’estero. In proposito il Segretario Generale segnala come Cgie abbia commissionato una ricerca per quantificare ed evidenziare come si sostanzia e si quantifica questo valore aggiunto sia in termini reali, sia in forme immateriali che abbracciano lo stile, il gusto, la moda, il design, la cultura ovvero il composito Sistema Italia nel mondo.

All’ultima domanda dell’intervistatore su cosa si attende il Cgie dal nuovo governo Draghi, Schiavone ricorda come l’attuale governo di unità nazionale, attraverso il presidente del Consiglio, nel discorso di insediamento non abbia fatto nessun richiamo al mondo degli italiani all’estero , e come nella composizione della rappresentanza di governo non vi sia stato il riconoscimento di una figura rappresentativa di questi interessi, con l’azzeramento della figura già espressa in questa legislatura. Schiavone sottolinea inoltre che il Cgie risponderà con iniziative volte a far tornare l’attenzione su questi temi di chi ha dimenticato, “rivendicando l’aggiornamento delle politiche del paese e esigendo un interlocutore dedito ai nostri bisogni”. Per il Segretario generale infine “gli italiani all’estero si aspettano dal governo, maggiore considerazione e finalmente una politica dedicata alle loro aspettative”. (Inform)


17/03/21

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