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Cgie e patronato Inca Belgio sull’assistenza sanitaria in Italia per gli iscritti all’Aire

  • 25 mag 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

A “l’Italia con Voi”, in collegamento da Bruxelles, Eleonora Medda, membro del Cgie e coordinatrice del patronato Inca Belgio sull’assistenza sanitaria in Italia per gli iscritti all’Aire

CGIE – COMITES


A “l’Italia con Voi”, in collegamento da Bruxelles, Eleonora Medda, membro del Cgie e coordinatrice del patronato Inca Belgio sull’assistenza sanitaria in Italia per gli iscritti all’Aire CGIE – COMITES
ITALIANI IN BELGIO

Medda ricorda che grazie all’ordinanza recentemente firmata dal commissario straordinario all’emergenza, generale Francesco Paolo Figliuolo, gli iscritti all’Aire che si trovano in Italia possono accedere alla vaccinazione anti-Covid


ROMA – Per lo spazio dedicato a “Sportello Italia” della trasmissione “l’Italia con Voi” di Rai Italia, in collegamento da Bruxelles, Eleonora Medda, membro del Cgie e coordinatrice del patronato Inca Belgio, spiega cos’è e come funziona l’Aire, soffermandosi in particolare su cosa consegue dall’iscrizione per l’assistenza sanitaria in Italia.

“L’Aire è l’anagrafe dei cittadini italiani residenti all’estero, una banca dati che raccoglie le informazioni dei cittadini italiani che risiedono all’estero per un periodo superiore ai 12 mesi. Questa banca dati – spiega Medda – è gestita dai comuni italiani sulla base delle informazioni provenienti dalle rappresentanze diplomatico-consolari all’estero. L’iscrizione all’Aire è un diritto-dovere del cittadino e costituisce il presupposto per usufruire di una serie di servizi forniti dalle rappresentanze consolari all’estero, nonché per l’esercizio di importanti diritti”. “Hanno l’obbligo di iscriversi all’Aire – ricorda Medda – i cittadini che trasferiscono la propria residenza all’estero per periodi superiori a 12 mesi o coloro che già risiedono all’estero, sia perché sono nati all’estero, sia perché hanno acquisito la cittadinanza italiana a qualsiasi titolo. L’iscrizione è gratuita ed è effettuata a seguito di una dichiarazione resa dalla singola persona all’ufficio consolare competente per il territorio, teoricamente entro 90 giorni dal trasferimento della residenza in loco, e comporta la contestuale cancellazione dall’anagrafe della popolazione residente del comune di provenienza in Italia. La procedura per l’iscrizione oggi è diventata molto più veloce, la richiesta va effettuata tramite il portale online Fast.it oppure compilando un apposito modulo di richiesta reperibile sui siti web degli uffici consolari. È da segnalare che l’aggiornamento dell’Aire dipende dal singolo cittadino – sottolinea Medda, precisando che all’ufficio consolare va tempestivamente comunicato il cambio di residenza o le modifiche dello stato civile. Se l’indirizzo non è aggiornato, infatti, non si riceveranno la comunicazioni o il plico elettorale per l’esercizio del voto per corrispondenza.

“Non devono iscriversi all’Aire – precisa ancora la coordinatrice del patronato Inca – le persone che si recano all’estero per un periodo inferiore ai 12 mesi, i lavoratori stagionali, i dipendenti di ruolo dello Stato in servizio all’estero, i militari italiani in servizio presso gli uffici e le strutture della Nato dislocate all’estero”.

“Con l’iscrizione all’Aire chi risiede all’estero perde il diritto all’assistenza sanitaria in Italia e questo avviene automaticamente al momento dell’iscrizione – puntualizza Medda, che segnala come questo sia il motivo per cui l’iscrizione a tale anagrafe di coloro che trasferiscono all’estero la propria residenza non è sempre scontato. “Con l’iscrizione all’Aire, quindi, si perde il diritto al medico di base e all’assistenza ospedaliera tramite mutua e all’acquisto dei medicinali dietro al pagamento del ticket. In caso di rientro in Italia, si ha diritto all’assistenza ma con delle limitazioni: l’assistenza è assicurata per un periodo massimo di 90 giorni nel corso dell’anno solare, ed è limitata alle sole prestazioni urgenti ospedaliere per malattie, infortuni e maternità. Ci sono poi differenze pratiche – aggiunge Medda – se si risiede in un paese europeo, e quindi si avrà accesso più facilmente alle urgenze con la tessera europea di assicurazione malattia, o se si risiede in un paese extra europeo. In questo ultimo caso bisogna vedere se vige un accordo bilaterale con l’Italia per cui, in caso di bisogno, sarà necessario dimostrare il proprio stato di emigrato per poter accedere ad una sorta di iscrizione temporanea al servizio sanitario nazionale”.

Infine, la coordinatrice Inca ricorda che gli iscritti all’Aire che si trovano temporaneamente in Italia adesso possono accedere anche alla vaccinazione anti-Covid: “un risultato – sottolinea – per cui si sono spesi molto il Cgie e i parlamentari eletti all’estero”. “L’ordinanza che prevede questa possibilità è stata firmata il 24 aprile scorso dal commissario straordinario all’emergenza, generale Francesco Paolo Figliuolo. Le disposizioni attuative stanno arrivando proprio in queste ore, ma regioni come Toscana e Liguria si sono già attivate – conclude Medda. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito del Ministero degli Esteri o di quello della Salute. (Inform)

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