BUENOS AIRES - Da domani, giovedì 30 marzo, e sino a mercoledì 5 aprile presso le sale del complesso Cinépolis Recoleta a Buenos Aires avrà luogo la 9ª edizione della Settimana del Cinema Italiano.
La manifestazione, organizzata da Cinecittà in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires, l’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires e ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, offrirà una selezione di 11 film, tra i più rappresentativi della produzione cinematografica italiana contemporanea e potrà contare per molti di essi con la presenza in sala dei relativi registi, in particolare Paolo Genovese, Chiara Bellosi, Niccolò Falsetti, Marta Savina, Francesco Costabile e Vincenzo Pirrotta.
“Molto orgoglioso” di presentare l’edizione 2023 della rassegna si è detto l’ambasciatore d’Italia in Argentina, Fabrizio Lucentini, parlando di un’edizione “importante” perché “segna la ripresa della continuità della Settimana del Cinema Italiano, dopo l’interruzione per la pandemia nel 2020”.
“L’industria cinematografica italiana è uno dei gioielli della cultura del nostro Paese e rappresenta un ponte importante con l’Argentina, che da sempre apprezza il cinema italiano sia nella sua versione classica che nelle sue evoluzioni contemporanee, entrambe capaci di affascinare il pubblico argentino”, ha aggiunto Lucentini, annunciando una “edizione incredibilmente ricca per la qualità dei registi e attori presenti qui a Buenos Aires”.
Soddisfatta ed entusiasta anche la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires, Donatella Cannova. “La nuova proposta di Filmitalia si annuncia particolarmente intrigante per gli appassionati della Settima Arte declinata all’italiana”, sottolinea Cannova. “Riprendendosi il centro di una scena sulla quale è storico protagonista, il cinema italiano dimostra non solo di essere imprescindibile punto di riferimento per chiunque si accosti a questo offizio, ma di avere nei suoi geni una grande capacità di rinnovarsi e di adattarsi ai tempi. Alla realtà del momento, sceneggiatori e registi si rivolgono con uno sguardo che travalica la mera cronaca e che vuole cogliere la complessità dell’oggi, ricorrendo in qualche caso anche a storie e personaggi che, pur appartenendo al passato, si proiettano nel nostro presente emozionandoci ed interpellando il nostro giudizio. Con la qualità delle proprie sceneggiature e l’innata capacità italiana del sapere emozionare attraverso la narrazione”, aggiunge la direttrice, “tanto gli esordienti alla loro prima prova con il lungometraggio - e sono ben sette costoro - quanto registi affermati sulla scena internazionale presenti nella rassegna, assicurano al pubblico un’edizione di alto profilo, composta da undici titoli, alcuni dei quali già in distribuzione nelle sale argentine, mentre altri si presentano per la prima volta tanto al pubblico come ai distributori locali”.
È sempre Donatella Cannova a descrivere questa “pluralità di voci”: “Primadonna di Marta Savina, Una femmina di Francesco Costabile, Spaccaossa di Vincenzo Pirrotta, Nostalgia e Qui rido io di Mario Martone, La stranezza di Roberto Andò attingono a quel serbatoio inesauribile che offre la realtà e la storia del meridione. Ma non mancano storie, come Settembre di Giulia Louise Steigerwalt, Piccolo Corpo di Laura Samani, Il primo giorno della mia vita di Paolo Genovese, graditissimo ritorno alla Settimana, Calcinculo di Chiara Bellosi, Margini di Niccolò Falsetti, che mettono al centro la crisi individuale o di tutta una generazione, gli interrogativi esistenziali che dall’amore alla morte ci interpellano e con cui dobbiamo fare i conti”.
“Uno spaccato, insomma, del nostro cinema di oggi, che”, conclude Cannova, “con le sue voci originali spezza l’ovvietà del block buster e rimette le lancette impazzite dell’orologio del nostro tempo su un ritmo più umano, scandito dall’emozione e dalla riflessione”.
(aise)
Comentários