BERLINO - È stata presentata il 5 ottobre in Ambasciata a Berlino la mostra “Le nuove immagini di Augusto: potere e media nella Roma antica”, che si è aperta l’8 ottobre al Bucerius Kunst Forum di Amburgo, dove sarà allestita sino al 15 gennaio 2023. L’esposizione - la prima in 34 anni dedicata in Germania all’Imperatore Augusto - nasce con la collaborazione e il coinvolgimento del Ministero della Cultura italiano, rappresentato per l’occasione da Massimo Osanna, direttore Generale Musei, e della Zeit-Stiftung Ebelin und Gerd Bucerius.
Il fulcro della mostra, curata da Annette Haug e Andreas Hoffmann, propone una nuova comprensione di linguaggio, strategie, media e materiali di un periodo che segnò una svolta nell’uso dell’immagine personale di Ottaviano Augusto, posto al centro della comunicazione pubblica anche per finalità propagandistiche e di consolidamento del potere nel cruciale passaggio dalla Repubblica all’Impero.
L’esposizione presenta ai visitatori più di 200 oggetti tra statue, busti, rilievi, dipinti murali, monete e ceramiche attraverso i quali studiare l’immagine dell’Imperatore, le nuove narrazioni che ne derivarono, il nuovo profilo di Roma, le immagini nel culto e quelle nel mondo della cultura. Oltre la metà delle opere proviene da musei italiani, dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli alla Galleria degli Uffizi, dai Musei Capitolini al Museo Nazionale Romano. Alcuni dei pezzi esposti sono invece conservati in Germania - ad Amburgo, a Monaco, a Bochum e presso il Gabinetto delle Monete di Berlino - e in altri importanti musei e collezioni europee.
“Un altro straordinario risultato della collaborazione italo-tedesca in campo culturale, che”, ha affermato l’ambasciatore Armando Varricchio, consentirà ai visitatori non solo di ammirare la bellezza delle realizzazioni artistiche o di ripercorrere passaggi fondamentali della storia antica, ma anche di “riflettere sulla permanenza di alcuni elementi e atteggiamenti, del potere e degli uomini, per saperli riconoscere e decifrare” anche ai nostri giorni.
Per Manuel Hartung, presidente del Consiglio della ZEIT-Stiftung Ebelin und Gerd Bucerius, la mostra non mancherà di stupire perché “gli oggetti esposti non sembrano provenire da un'altra epoca, bensì proiettarsi nell'oggi”, testimoni di “gesti di potere che sembrano usciti da un libro di testo sul branding nell'era dei mass media”.
Anche Hoffmann ha sottolineato la persistente attualità del “modello” di Augusto nell’uso a fini pubblici dell’immagine, “che vale per le nostre democrazie ma ancor più per i sistemi autocratici”.
(aise)
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