BELLUNO - “Chi è abituato a viaggiare su gomma sa che i tratti autostradali più pericolosi sono i lunghi rettilinei che talvolta sembrano avere un potere ipnotico sullo stanco guidatore. La saggezza impone allora una sosta rigeneratrice e di riprendere poi il cammino con rinnovata energia e maggiore freschezza: solo così si può pensare di raggiungere la meta sani e salvi. Dopo 55 anni anche l’Abm sembra percorrere una lunga autostrada che ha come unica meta il continuare ad assolvere al proprio compito sapendo che, prima o poi, il rettilineo è spezzato da qualche “curva” che va affrontata con perizia, ma che dovrebbe pure consentire il recupero della lucidità senza doversi necessariamente fermare per riacquistare nuova vigorìa”. Inizia così l’editoriale con cui Dino Bridda apre il numero di ottobre di “Bellunesi nel mondo”, mensile dell’omonima associazione presieduta da Oscar De Bona. “L’intreccio di allegorie sin qui esposto vuole essere una sorta di fotografia dell’Abm che da qualche mese ha superato il km 55 con il suo imponente bagaglio di storia alle spalle al quale dobbiamo aggiungere un nuovo baule fatto di particolare attenzione al volto contemporaneo dell’emigrazione. Su questa ideale automobile sono saliti ancora una volta dirigenti di provata esperienza e valentìa assieme ad alcuni loro colleghi neofiti che si presentano con le credenziali della gioventù, dell’entusiasmo e di qualche prova di capacità già ampiamente manifestate. Proseguendo sull’onda dell’allegoria possiamo dire che tutti costoro, nel proprio ruolo, hanno la…patente per guidare la “macchina Abm”, ma ci vuole una guida collegiale dove ciascuno mette in campo abilità personali, utili e complementari per continuare il cammino affrontando le “curve” con discernimento. Che cosa sono queste “curve”? Sono gli ostacoli che ogni associazione si ritrova sempre nel suo cammino (divergenze di idee, burocrazia, difficoltà di rapporti con soggetti pubblici e privati, scarsa reperibilità di risorse finanziarie e via dicendo), ma anche brevi “soste” che consentono di rimanere al passo con i tempi senza adagiarsi nella propria storia passata (leggi: rettilineo autostradale) e, nel contempo, senza accelerazioni avventate che portano a… sbandare. In cabina di guida, però, nessuno può pensare di farcela da solo. Starà al capo guida - il presidente Oscar De Bona - saper gestire al meglio l’operato dei suoi più vicini collaboratori. L’importante sarà saper “leggere” sempre la situazione del momento e saper proseguire in buona armonia nell’unico interesse dei bellunesi nel mondo. Oggi, verso il km 56, il percorso è impervio, ma la sfida è affascinante e tutte le componenti dell’Abm sono chiamate ad assolvere un compito gravoso, però ricco di stimoli culturali, se esercitato anche con un occhio attento alla realtà provinciale. Quest’ultima richiede un salto di qualità nel governo di un territorio bisognevole di rilancio economico, nuovo ossigeno demografico e rivitalizzazione sociale: la “macchina Abm” vuole esserne una protagonista attiva e autorevole al fianco di tutti gli altri soggetti provinciali responsabili. Buon viaggio ai “guidatori”, ma anche ai passeggeri!”. (aise)
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