Basilea: Siragusa interroga Di Maio sulla vendita dell’ex sede della Fopras
ROMA - “Far luce” sulla vendita dell’ex sede della Fopras a Basilea. È quanto richiede Elisa Siragusa, deputata del Gruppo Misto eletta in Europa, in una interrogazione al Ministro degli esteri Di Maio. “Secondo notizie di stampa, - riporta Siragusa nella premessa – il 1° aprile 2021 è stato venduto a Basilea, per 4 milioni 50 mila franchi, un palazzo di mille metri quadri di proprietà della Fopras, una fondazione che si occupava, tra le altre cose, di corsi di lingua e cultura italiana; l'edificio ha inoltre, per anni, ospitato il Comitato degli italiani all'estero (Comites) della città; i corsi di lingua menzionati erano, pare, finanziati dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, il quale avrebbe anche contribuito, con una cifra importante, alla ristrutturazione del palazzo.
Come garanzia, però, delle somme spese, la Farnesina avrebbe potuto rifarsi allo statuto della fondazione: in particolare, all'articolo 11, il quale recitava che, “in caso di scioglimento della Fopras, il Consolato italiano avrebbe ereditato tutto, capitale e immobili”; nel 2018 – secondo quanto dichiarato da Marco Tommasini, consigliere del Comites – il consolato rinunciò però ai propri diritti a beneficio dell'Ecap, un ente di formazione professionale fondato dalla Cgil, già denunciato nel 2016 dal Cantone di Zurigo per aver incassato 5,3 milioni di franchi per corsi-fantasma”. “Proprio nel 2016 – continua Siragusa – l'Ecap si era fuso con Fopras, integrando tre attività gestite da quest'ultima: “i corsi di lingua e cultura italiana del livello primario (decreto-legge n. 64 del 2017, articolo 10) organizzati nella Circoscrizione consolare di Basilea nei cantoni Basilea-Città, Basilea-Campagna, Argovia, Soletta e Giura; la scuola primaria “SEIS Sandro Pertini” che offre un insegnamento bilingue e biculturale a tempo pieno, come scuola italiana non paritaria riconosciuta dalle autorità locali; l'asilo nido “Kindertraumhüüsli” che offre assistenza diurna a bambini in età compresa tra quattro mesi e sette anni”; tale fusione con Fopras avrebbe quindi permesso all'Ecap di continuare l'attività senza problemi, incamerando 900.000 franchi “e immobili per quasi 2 milioni”; sempre secondo lanotiziagiornale.it, il Comites parrebbe essere stato informato dei termini dell'accordo con Ecap con oltre sei mesi di ritardo, e solo dopo la partenza del console: inoltre, “in cambio di una quota della vendita del palazzo che avrebbe dovuto essere suo, il Consolato si accollava pure i costi dello scorporo della sede dal patrimonio sociale, le spese “di intermediazione immobiliare”, le tasse notarili e di registro, l'imposta sul trasferimento di proprietà e l'“eventuale imposta da utili””; il rogito giunse nell'aprile 2021; alla fine, il consolato di Basilea guadagnò dall'operazione 1,78 milioni di euro”. “All'Ecap – riporta ancora la deputata – sono andati invece “664 mila franchi, in aggiunta ai 900 mila dell'attivo circolante già incassato nel 2018 e a un padiglione valutato 150 mila. Tutti contenti? L'Ecap senz'altro: le risorse Fopras hanno contribuito, nel 2018, a risarcire il Cantone di Zurigo e a far ritirare la denuncia. Quanto al Consolato, è convinto di aver “tenuto conto degli interessi della comunità italiana e dell'erario”. Ma lo Stato? Ci ha rimesso, eccome: ha di fatto regalato all'Ecap quasi un milione 700 mila franchi senza trasparenza e senza un chiaro motivo. Oltre ai 700 mila franchi che continua a sborsare all'Ecap ogni anno, per i corsi di lingua e cultura italiana””. Siragusa, quindi, chiede a Di Maio “se sia a conoscenza della vicenda sopra esposta e quali iniziative di competenza intenda mettere in atto al fine di far luce sulla stessa”. (aise)
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