RABAT\ aise\ - In occasione della VI Settimana della Cucina Italiana nel Mondo l’Istituto Italiano di Cultura di Rabat propone “Aspettando la Settimana della Cucina: Il Cinema è servito”, una rassegna di 5 film, proposti da oggi a venerdì, 19 novembre, che hanno come tema centrale o prendono spunto dal cibo e dalle tradizioni culinarie italiane. L’alimentazione e il cinema sono da sempre compagni importanti nella vita dell’uomo: il cibo è un bisogno fisiologico, mentre il cinema fin dalla sua nascita soddisfa il bisogno umano di sfuggire, anche se per breve tempo alla realtà. Così diversi, eppure così simili: nel cinema come nel cibo proiettiamo i nostri desideri e le nostre paure. In un certo senso sono entrambi bisogni irrinunciabili e antropologici. Facendo attenzione troviamo molti altri caratteri comuni fra questi due mondi: il cliente di un ristorante è disposto a pagare per usufruire di un servizio a cui è spinto da un bisogno, esattamente come lo spettatore di un film. Sia cinema sia cibo sono pietre miliari della comunicazione sociale e dello sviluppo relazionale. Sullo schermo come in cucina l’evoluzione nasce sempre dalla sperimentazione. Ecco una carrellata di termini che ritroviamo in entrambi i settori: “pizza” è il nome in gergo della pellicola; è di uso comune l’espressione “cucinare un film” o “dare in pasto agli spettatori”, spesso una creazione cinematografica può essere definita “pesante”, “indigesta” o “sciropposa”. L’ambizione dei cuochi e della gastronomia moderna non è più “sfamare” ma far sognare l’ospite allo stesso modo delle opere d’arte cinematografiche. In quale modo cinema e cibo si sono legati nel tempo? Tutto ebbe inizio nel 1895, in una dei primi lavori dei fratelli Lumière intitolato “Le répas de Bebè”, dove venne ripresa una delle scene di vita familiare più intime: un bambino imboccato dai genitori. Il cibo non a caso diventa subito protagonista dello schermo a partire dalle prime pellicole fino ai giorni nostri; durante tutti questi anni l’alimentazione ha ricoperto le più svariate simbologie: storiche, sociali, culturali, erotiche, nevrotiche e spirituali. Diceva Eugenio Montale: “Non potendo studiare l’uomo in tutte le sue facoltà ed abitudini, ho scelto la più duratura ed anche la più piacevole: la nutrizione. Dal modo di mangiare degli altri, dalla loro scelta, dal loro modo di comportarsi, in questa quotidiana ritualità io traggo considerazioni in ordine generale, risalgo alla Cause e ai Fini.” Tutti i film saranno disponibili online dalle 18.00 alle 20.00. Si comincia oggi con “I Villani”, di Daniele De Michele (2018); domani 16 novembre, verrà proposto “Pranzo di Ferragosto” Gianni Di Gregorio (2008); mercoledì 17 “La mortadella”, di Mario Monicelli (1971); giovedì 18 “Focaccia Blues”, regia di Nico Cirasola (2008) e venerdì 19 “Quanto Basta” di Francesco Falaschi (2018). La proiezione di ogni film sarà preceduta da una presentazione critica; i film saranno disponibili su una piattaforma geobloccata per tutta la durata del progetto. Orario di trasmissione: dalle 18.00 alle 20.00. (aise)
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