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Alicante, Orlando alla riunione dei Ministri del Lavoro del Mediterraneo occidentale


MINISTERO DEL LAVORO


ALICANTE – Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, ha partecipato ad Alicante alla prima riunione dei Ministri del Lavoro del Foro di dialogo ‘5+5’ del Mediterraneo occidentale. Organizzato dalla Spagna, il Foro riunisce da un lato i paesi della sponda sud europea – Italia, Malta, Francia, Spagna e Portogallo – e, dall’altro, i paesi del Maghreb: Libia, Tunisia, Algeria, Marocco e Mauritania. I Ministri si sono confrontati sulle risposte in tema di lavoro e di politiche sociali alla crisi prodotta dal Covid-19 e sulle sfide e le opportunità che riguardano la gestione del post-pandemia. Il Ministro Orlando ha sottolineato come la prima lezione da trarre da quanto accaduto con la pandemia riguarda l’idea che gli squilibri, economici, sociali, tecnologici, se non affrontati per tempo, diventano enormi e dirompenti durante le crisi. “Per questo l’emergenza Covid ci ha offerto, seppur drammaticamente, l’opportunità di riflettere sui cambiamenti da mettere in atto nei nostri modelli di sviluppo per affrontare la fase che si sta aprendo adesso”, ha dichiarato Orlando sottolineando quanto “anche nelle economie e nei sistemi socio-politici più liberali il ruolo dello Stato si sia dimostrato fondamentale in una situazione di crisi sistemica e globale: non si può non prendere atto, infatti, che ovunque nel mondo l’intervento dei Governi, ha limitato i danni ed evitato il peggio”. Ma un ruolo attivo delle autorità di governo “non può non basarsi su un serrato dialogo sociale e su una maggiore fiducia da parte dei cittadini verso i governanti”, ha aggiunto Orlando. “È una fiducia che spetta alla classe dirigente conquistarsi e meritarsi, anche agendo in stretto coordinamento a livello regionale ed internazionale, perché non si può pensare di uscire da soli da una crisi come quella l’attuale. Il Foro di dialogo ‘5+5’ del Mediterraneo occidentale riunisce un gruppo di Paesi molto diversi fra di loro ma che hanno tutti a cuore il benessere di cittadini che gravitano nell’area mediterranea”, ha precisato Orlando che, con riguardo alla mobilità dei lavoratori e alle migrazioni circolari, ha ricordato le diverse attività svolte in Italia a favore dell’integrazione sociale e lavorativa dei migranti. Come pure le iniziative che si svolgono all’estero, in Paesi come la Tunisia ed il Marocco, ad esempio, dove attività di formazione propedeutiche alla partenza preparano i lavoratori ad impieghi in Italia sulla base delle richieste di determinati settori produttivi. “È un tentativo di realizzare quel principio delle migrazioni circolari di cui spesso si parla, che parte dalla presa d’atto che l’apporto dei lavoratori stranieri nelle economie europee può essere utile e, a volte, addirittura imprescindibile”, ha concluso Orlando. (Inform)

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