HANNOVER - Il Consolato Generale d’Italia ad Hannover, in cooperazione con il Museo August Kestner, il Consolato Onorario d’Italia a Brema, l’Associazione Culturale Italo-Tedesca di Hannover e l’Associazione Italo-Tedesca di Brema, nell’ambito dell’Italian Design Day, organizza oggi, 8 luglio, alle 19 un evento online intitolato “Alessandro Mendini: architetto e designer, anche ad Hannover”. Interverranno, oltre al Console Generale Giorgio Taborri, Wolfgang Schepers (Düsseldorf) e Patrizia Scarzella (Milano). L’evento sarà moderato da Conrad von Meding, giornalista e redattore del giornale Hannoversche Allgemeine Zeitung. Alessandro Mendini, architetto, designer e teorico milanese di fama mondiale è morto nel 2019 ed è stato attivo ad Hannover. L’opera più spettacolare è certamente il “Busstop” (1984), allo Steintor, con i suoi vistosi quadri gialli e neri. E a pochi metri, i fratelli Mendini (Alessandro e Francesco) hanno progettato il “Mendini-Haus” (2010) nella via Lange Laube, angolo Stiftstraße. In termini di storia del design, il merito di Alessandro Mendini è di aver messo a punto rilevanti prospettive postmoderne, a livello sia teorico che pratico. Proveniente dal Radical Design, ha sviluppato le teorie del Banal Design (v. Forum Design, Linz 1980 insieme ad “Alchimia”) e del Redesign – v. “Poltrona di Proust”, uno dei suoi lavori più famosi. Mendini, inoltre, viene poi considerato da più parti il punto di riferimento teorico del gruppo postmoderno e antifunzionalista milanese “Alchimia” (dal 1979). Oltre al progetto per la casa privata di Alessi, il Museo di Groninga – che nel 2019 ne ha celebrato il venticinquesimo anniversario con la mostra “Mondo Mendini” – è probabilmente una delle sue creazioni architettoniche più significative. Mendini ha collaborato con molte aziende italiane e internazionali. Particolarmente noti i suoi progetti per Alessi e Swatch, ma anche quelli per FSB (Franz Schneider in Brakel), produttore tedesco di serrature. Mendini è stato inoltre attivo a livello giornalistico, negli anni ’70 e ’80, come direttore delle riviste specializzate “Casabella”, “Modo” e “Domus”. Nel corso del colloquio, dopo aver presentato le opere più importanti e le prese di posizione teoriche del designer, l’architetta e giornalista italiana Patrizia Scarzella, che ha collaborato con Mendini nella redazione di “Domus” e in altri progetti, e Wolfgang Schepers, storico del design – che lo ha incontrato in varie occasioni – ne discuteranno la vita e l’opera. (aise)
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