PARIGI - La Puglia, il tacco dello stivale piantato tra l'Adriatico e il Mar Ionio, affascina per la sua autenticità, le sue spiagge e la gastronomia. Ma l'Istituto Italiano di Cultura di Parigi invita a un viaggio più sorprendente ancora. Con la mostra “Apulia. Mystères des Pouilles entre terre, pierres et mer” che si aprirà il 5 luglio nelle sale dell’Hotel de Galliffet, il visitatore potrà scoprire i misteri di questa regione e, grazie agli oggetti esposti, immergersi nella sua storia.
Tre sezioni sveleranno al pubblico francese opere mai esposte prima in Francia e monumenti ancora sconosciuti.
Sezione archeologica - IV-III secolo a.C.
Una ventina di pezzi archeologici d'eccezione sono riuniti per evocare l'antico passato, durante il quale una parte dell'Italia meridionale fu una colonia attica con il nome "Magna Grecia". Ognuno di questi oggetti mostra l'estrema raffinatezza di questa civiltà, l'importanza attribuita al culto dei morti, la particolarità dell'arte della ceramica, che raggiunse il suo apice in questo periodo.
Sezione medievale - VIII-XIII secolo
Un'installazione video conduce il visitatore nelle gole e nelle chiese rupestri ancora sconosciute, le cui pareti rocciose sono interamente ricoperte da affreschi di origine bizantina.
La mostra presenta inoltre l'opera "fototopografica" di Domenico Fioriello, un mosaico di foto della città storica di Bitonto, che mette in evidenza zone del centro storico, archi, strade e scalinate. Si tratta di uno studio rigoroso ma poetico che ci offre una visione più ampia del tessuto minerale dei centri intrecciati di sorprendente bellezza della città.
Nel giardino dell'Istituto
Un "Maestro Parietaro" costruirà sul prato dell'Istituto Italiano di Cultura un "muro a secco", ad immagine dei muretti in pietra che si snodano tra gli ulivi millenari che segnano il paesaggio del del paesaggio della regione e che richiamano le tecniche costruttive ancestrali che si possono ancora osservare sui famosi Trulli.
Infine, la mostra invita due artisti contemporanei di grande spessore: Francesco Schiavulli e Lino Sivilli. Le loro sculture "Macchina selezionatrice di raggi solari" di Lino Sivilli, legato all'eredità dell'artista Pino Pascali, e "Ultima cena" di Francesco Schiavulli concludono questo percorso.
L’esposizione, che sarà allestita sino al 28 settembre, è curata da Francesca Marocchino, affiancata da un comitato scientifico composto da: Daniela Ventrelli, co-curatrice per la sezione archeologica; Gioia Bertelli; Giuseppina Caroppo; Carmela D’Auria; Antono Frugis; e Giorgia Lepore.
Questi gli artisti invitati: Lino Sivilli, artista plastico; Francesco Schiavulli, artista plastico; Lorenzo Scaraggi, fotografo; Gabriele Torsello (Kash), fotografo; Domenico Fioriello, fotografo; Nicola e Giorgio Amato, fotografi; Paolo Azzella, fotografo; Giovanni Bozzi, maestro parietaro.
E questi i musei partecipanti: Museo Castello Svevo, Bari; Museo Archeologico - Fondazione De Palo-Ungaro, Bitonto; Museo Archeologico Nazionale Canosa di Puglia, Canosa; Museo Sigismondo Castromediano, Lecce; Museo Archeologico Nazionale Jatta, Ruvo di Puglia; Collezione privata Jatta, Ruvo di Puglia; MarTa - Museo Archeologico Nazionale di Taranto.
All’inaugurazione della mostra parteciperanno, insieme alla curatrice, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il direttore generale Turismo e Cultura della Regione Puglia Aldo Patruno.
(aise)
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