JOHANNESBURG – Una recente puntata di “Casa Italia”, la trasmissione realizzata da Rai Italia, ha dedicato ampio spazio al Sudafrica dove vive una numerosa comunità italiana. Quasi 34mila sono i connazionali presenti in Sudafrica secondo i dati del 2021 per quanto si stima che siano almeno il doppio i discendenti di origine italiana. Il basso costo della vita e degli affetti attirano anche molti pensionati.
Con quasi 60 milioni di abitanti il Sudafrica è un Paese giovane e in continua espansione, capace di catturare anche visitatori che poi la scelgono come seconda ‘patria’.
Paolo Cuculi, Ambasciatore d’Italia in Sudafrica, ha parlato di una comunità, quella italiana, che in Sudafrica è la più numerosa dell’intero continente africano. “E’ una comunità attiva in molti settori qualificanti del Paese dalla logistica alle energie rinnovabili; inoltre più 120 ricercatori italiani sono operativi a livello accademico con un contributo di assoluto rilievo”, ha spiegato l’Ambasciatore.
“Il Sudafrica è un Paese ricco di realtà diverse a affascinanti: ha riserve e parchi unici al mondo, protetti da politiche lungimiranti. Ha inoltre un crogiolo di tradizioni e popoli ben riflessi nella definizione di ‘nazione arcobaleno’. Il turista e l’imprenditore si trovano immersi in contesti geografici e culturali vari e stimolanti. Il Sudafrica è la sola economia pienamente industrializzata del continente con eccellenze avanzatissime e istituzioni finanziarie solide, oltre a una democrazia compiuta nonostante le disuguaglianze sociali”, ha aggiunto Cuculi evidenziando che si sta parlando di un Paese del G20. “Le imprese italiane sono presenti in settori chiave: dall’automotive alle energie rinnovabili, dal turismo all’agroalimentare con punte di eccellenza che qualificano la nostra presenza industriale in Sudafrica”, ha sottolineato Cuculi rilevando come nella prima parte del 2022 il flusso delle esportazioni abbia segnato una netta crescita.
Cuculi ha rievocato anche la questione della detenzione di connazionali, principalmente militari, nel campo di prigionia di Zonderwater durante la guerra. “Un’esperienza che ha visto però nascere anche uno spirito di amicizia tra i soldati italiani e la popolazione locale, importante per consolidare i rapporti tra i due Paesi. In quest’ottica Zonderwater non è soltanto memoria dolorosa”, ha sottolineato l’Ambasciatore.
Virgilio Da Molo, Presidente della Camera di Commercio di Johannesburg, ha spiegato che in Sudafrica c’è un piano simile al PNRR per quanto riguarda ad esempio infrastrutture e trasporti oltre alla strategia di localizzazione nell’aumento della produzione dando la possibilità a chi volesse investire di trovare condizioni favorevoli. Da Molo ha anche evidenziato che per fare del business in Sudafrica serve avere dei partner locali; un aspetto che alle volte può essere visto con un po’ di preoccupazione soprattutto per piccole imprese.
Per questa ragione la Camera di Commercio sta lanciando un modello di ‘trust’ per risolvere tale problema, finalizzato alla creazione di un azionariato locale tramite una struttura ritenuta affidabile da chi volesse investire.
Lorenzo Grispan, medico e presidente dei Giovani Italosudafricani, ha evidenziato come l’aspetto più interessante del Sudafrica sia proprio il suo multiculturalismo. “Quando visitiamo l’Italia siamo orgogliosi di essere sudafricani mentre quando stiamo qui siamo orgogliosi di essere italiani”, ha commentato Grispan facendo intendere che le due facce della stessa identità non si escludono ma anzi si integrano a vicenda.
(Inform)
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