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57° anni dalla Tragedia di Mattmark

UVRIER - “La tragedia di Mattmark del 30 agosto 1965 rimane, ancora oggi a distanza di tanti anni, un ricordo vivo nella memoria della popolazione del Vallese, accomunando nello stesso tragico destino lavoratori migranti e svizzeri”. È quanto afferma Domenico Mesiano a nome del Comitato organizzatore che si è fatto promotore delle commemorazioni del “57° Anniversario della Tragedia di Mattmark”.


Nella sciagura di Mattmark, ricorda Mesiano, “perirono 88 lavoratori di diverse nazionalità di cui 56 italiani. In quel triste numero, come in un mosaico, era presente l’Italia intera, dalle Alpi alla Sicilia. Tanti di questi operai avevano lasciato la terra natale per far vivere le loro famiglie. Questi si erano uniti ai lavoratori svizzeri e di altre nazionalità e con essi avevano imposto a questo universo di ghiaccio, neve e roccia, un’opera titanica di cui non avrebbero mai visto la realizzazione”.


La Commemorazione di quest’anno “intende rendere attuale il sacrificio di quei lavoratori perché è in esso che trova fondamento la storia dell’emigrazione italiana all’estero nei sui diversi aspetti: storici, politici, economici, sociali e culturali. La natura umana è portata a dimenticare. Il nostro obbiettivo”, spiega Mesiano, “è quello di rendere attuale quegli avvenimenti perché la realtà odierna ci va riproponendo gli stessi schemi ed errori del passato, all’interno della realtà svizzera e nel resto dell’Europa e del Mondo, Italia compresa”.

“Per questo, dopo due anni di pandemia, con una sanguinosa guerra in piena Europa e con grandi problemi legati alla situazione climatica ed energetica, abbiamo promosso e organizzato, in collaborazione con Silvio Mignano, ambasciatore d’Italia a Berna, e Tomaso Marchegiani, console generale d’Italia a Ginevra, una cerimonia commemorativa per sabato 27 agosto presso la Diga di Mattmark”, alla quale sono sono stati invitati Istituzioni, Enti, organizzazioni sociali, svizzere e italiane, e i mass media.

Il programma prevede, fra l’altro, i saluti dello stesso Domenico Mesiano, del segretario generale del CGIE, Michele Schiavone, del presidente dell’Associazione dei Bellunesi nel Mondo, Oscar De Bona, del prefetto del Distretto di Viège in rappresentanza del Cantone Vallese, Aurelia Zimmermann, e dell’ambasciatore d’Italia in Svizzera, Silvio Mignano.

Alle ore 12.00 ci sarà il raduno sul piazzale della diga, seguito da un breve corteo fino al Cippo commemorativo, la Santa Messa e la posa della corona floreale in onore delle vittime. Alla fine della cerimonia seguirà un momento conviviale presso la Cappella S. Anna, con rinfresco offerto ai partecipanti.



(aise)

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