VENEZIA - 1600. No, non è un numero casuale. Sono precisamente gli anni trascorsi dalla Fondazione, nella sua estensione più ampia di “Stato da Mar e Stato da Tera”, della città di Venezia. Un luogo simbolo per il mondo intero: fragile, mistico, emozionante, romantico. Un “luogo” che va oltre al semplice significato di “luogo” e che vive in Italia e nel mondo anche grazie ai veneti, e agli italiani tutti, nel mondo, che se la sono portati dentro di loro, e se la portano tutt’ora, in ogni angolo del pianeta. Perché Venezia è unica. Fragile, emozionante. Dopo l’ultima “acqua granda” che l’ha colpita nel novembre del 2019, le cui immagini hanno fatto il giro del globo destando sconcerto e creando un moto solidale quasi inaspettato (a testimonianza del fatto che la città patrimonio Unesco sia più “un’esperienza” che un “luogo”), e poi dopo la pandemia, che dal marzo del 2020 imperversa nei gangli della città, così come nel mondo del resto, che ha frenato quel turismo che la attraversava in ogni momento dell’anno, e che ha frenato dunque anche il vigorosissimo tessuto socio-economico legato a quel settore, Venezia vuole ripartire. Venezia Deve ripartire. E lo vuole fare guardando con un occhio particolare a questo 1600esimo compleanno che si presenta come l’occasione per far tornare Venezia un punto di riferimento per una nuova ripartenza, per il futuro. Non poteva mancare, per l’occasione, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha preso parte oggi alle 12.00 alle celebrazioni in diretta su Rai 2, dove, tra il suo saluto, le grandi immagini, la musica di Orchestra e Coro del Teatro la Fenice, la narrazione dell’attore Alessio Boni, che hanno raccontato di questi primi 1600 anni di storia. Ma di istituzioni e personalità che la attraverseranno in quest’anno di festeggiamenti e ripartenze veneziane, ce ne saranno parecchie. La città, con il suo Sindaco, Luigi Brugnaro, ha infatti organizzato una serie di eventi, iniziative e progetti culturali con i quali si cercherà di ricordare la storia di un luogo simbolo per il mondo intero sempre con uno sguardo rivolto a un domani post-pandemia, in cui le sfide principali saranno l’innovazione, lo sviluppo e la sostenibilità ambientale, tanto importanti in una città che “galleggia”. Ma Venezia resta sempre “viva”, come scrive il suo Primo Cittadino. Ed è viva proprio grazie alla gente che la vive e la attraversa. Proprio a loro si è rivolta l’organizzazione degli eventi (che si possono trovare a questo link): “chiunque può sentirsi parte attiva nell’organizzazione del cartellone delle celebrazioni e proporre un proprio evento, in aggiunta a quelli ufficiali”, spiegano dall’organizzazione. “Abbiamo anche invitato a partecipare tutte le città e i Paesi che hanno condiviso un periodo della loro storia con quella di Venezia, con l’obiettivo di sottolineare come la nostra città, soprattutto negli oltre mille anni di Repubblica Serenissima, abbia creato rapporti con tantissimi luoghi del mondo”. Mistica, romantica. Secondo una tradizione millenaria, infatti, il 25 marzo del 421 è la data della fondazione della città di Venezia, come conferma la fonte manoscritta del Chronicon Altinate, e, in tempi più recenti, quella di Marin Sanudo, il quale, descrivendo il grande incendio di Rialto del 1514 nei Diarii, scrisse: “Solum restò in piedi la chiexia di San Giacomo di Rialto, la qual fu la prima chiexia edificata in Venetia dil 421 a dì 25 Marzo, come in le nostre croniche si leze”. E gli auguri, in questa giornata che segna, di fatto, solo l’inizio dei festeggiamenti, sono arrivati da ogni parte del mondo, dall’Argentina, dall’Australia, dagli Stati Uniti, dall’Europa. Anche l’Associazione Veneti nel Mondo ha voluto celebrare il lieto evento, e lo farà ancora stasera con un evento online organizzato dalle Associazioni venete in Argentina alle ore 20.00. “1600 anni di storia di Venezia. Dalla Serenissima Repubblica di San Marco al Veneto di oggi - ha scritto su Facebook Aldo Rozzi Marin, Presidente Associazione Veneti nel Mondo -. 25 marzo: una data che porta con sé il nostro legame con l’Evangelista San Marco, e la nostra fede profonda, cattolica e universale, che è segno di appartenenza ed elemento fondante della nostra cultura, delle nostre virtù e dei valori dell’antica Repubblica”. Quello di oggi è stato solo il primo atto dei festeggiamenti. Ma fino a quando non compirà 16 secoli più 1 giorno, ossia il giorno seguente al 25 marzo 2022, quest’opera d’arte fattasi città, continuerà a festeggiare. Venezia appartiene al mondo intero, e ora, oltre ad osservare alla storia secolare della città, dopo questo drammatico periodo sarà il momento di riflettere sul futuro, sulla direzione da prendere, sulla grande responsabilità che hanno tutti nel difenderla e tutelarla dalle sue fragilità, in modo da non privare le future generazioni di godersi uno spettacolo unico. (luc.mat.\aise)
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